Flavio Favelli. Half Dinar


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Flavio Favelli, Oil, 2017, oggetto trovato

La Città di Ebla, in collaborazione con il Servizio Cultura Musei Turismo del Comune di Forlì e con il sostegno di Unità Politiche Giovanili del Comune di Forlì, organizza e produce un progetto curato da Davide Ferri ed esposto fino al 30 novembre negli spazi EXATR (ex deposito ATR) di Forlì intitolato “Flavio Favelli. Half Dinar” e dedicato alla mostra personale di Flavio Favelli (Firenze, 1967).

Il lavoro artistico di Flavio Favelli, con le sue declinazioni in medium diversi (scultura, pittura, performance e installazione), fa incontrare, fin dalle origini, una memoria intima, famigliare e autobiografica, una memoria capace di agire proustianamente su oggetti e materiali accostati dall’artista attraverso un meticoloso lavoro di assemblaggio e combinazione, e una memoria collettiva, attraverso la quale è possibile vedere in filigrana alcuni momenti nevralgici della storia del nostro Paese.

“Half Dinar”, da cui questa mostra prende il titolo, è un dipinto che riproduce in grande formato una banconota libica con l’immagine di una mastodontica raffineria, in circolazione all’inizio degli anni settanta, mentre l’altra opera presente in mostra, dal titolo “La Nazione” è un grande assemblaggio di vecchie insegne luminose, raccolte nel tempo dall’artista in diversi luoghi del nostro Paese, che rinviano agli anni del benessere e del boom economico, all’idea di una cultura strapaesana che convive con la modernità.

A Palazzo Romagnoli, in stretto dialogo con i dipinti della collezione Verzocchi, è esposta “Oil” (Esso), un object trouvé, un’insegna che l’artista ha recuperato da un distributore di benzina abbandonato, con il logo coperto da una rudimentale cancellatura con il nastro adesivo.

Nei giorni precedenti l’inaugurazione, e a completamento del progetto, si è svolto anche un workshop tenuto dall’artista e realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale DiaLogos, a cui ha partecipato un gruppo di richiedenti protezione internazionale provenienti da diversi paesi africani. Attraverso il disegno, il workshop si è sviluppato attorno al ricordo delle immagini stampate sulle banconote dei paesi d’origine di ogni partecipante.

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