Arte e Diletto. Valeria Pasta Morelli (1858-1909) e le pittrici del suo tempo


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La Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio), Svizzera, ha promosso e organizzato la mostra “Arte e Diletto”, allestita fino al 26 agosto nella propria sede, dedicata a Valeria Pasta Morelli e le pittrici del suo tempo, realizzata a cura di Mariangela Agliati Ruggia, Stefania Bianchi e Sergio Rebora con il coordinamento scientifico e organizzativo di Alessandra Brambilla.
La Pinacoteca Züst ha ricevuto di recente un’importante donazione di opere 34 dipinti, anfore, album di studi, medaglie e diplomi di questa artista, una delle rare donne pittrici che il Ticino conti. Rare e oltretutto spesso confinate nell’ambito familiare e anche per questo motivo spesso dimenticate.
È stata la nipote, Valeria Morelli Razzini, scomparsa nel 2014, che portava lo stesso nome della nonna, a destinare alla sua morte il lascito al museo.
Valeria, che avrà come maestri anche Bartolomeo Giuliano e Sebastiano De Albertis, fu una delle poche ragazze a frequentare l’Accademia di Brera a Milano. Qui raccolse premi e riconoscimenti, mentre in patria la “Gazzetta ticinese” la celebrava come “esimia giovane artista” ricordando un suo dipinto allegorico realizzato per il carnevale di Mendrisio. Il matrimonio con un alto funzionario dell’esercito italiano chiuderà tuttavia le sue ambizioni, confinandola nel circuito domestico, l’unico ritenuto adatto a una donna della sua posizione.
La mostra intende far luce per la prima volta sulla personalità artistica di Valeria, non mancando tuttavia di contestualizzarla nel particolare ambito familiare nel quale si muoveva. Valeria era infatti figlia del noto dottor Carlo Pasta, consigliere nazionale e promotore, tra le altre imprese, della ferrovia e dell’industria alberghiera sul Monte Generoso. Lo zio era invece Bernardino Pasta, un pittore appartenente alla cerchia degli Induno che godette di buona fama. A queste figure così importanti sono quindi dedicate le prime sale della mostra.
Una sezione presenta inoltre opere di altre donne artiste attive nel Cantone Ticino negli stessi anni, come Marie-Louise Audemars Manzoni, Giovanna Béha-Castagnola, Adele Andreazzi, Olga Clericetti, Elisa Rusca, Antonietta Solari e Regina Conti. Appartenenti quasi tutte a famiglie della borghesia locale, non frequentavano però le Accademie né le scuole di disegno dislocate sul territorio. Donne di buona famiglia, che coltivavano privatamente la loro passione per l’arte, come un hobby piuttosto che come un lavoro, e che si esercitavano perlopiù negli studi dei pittori. Tra i maestri più apprezzati si ricorda Gioachimo Galbusera, che teneva nel suo atelier frequenti corsi e del quale si espongono alcuni dipinti.

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