Rä di Martino. Kant Can’t


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“Kant Can’t” è una nuova opera di Rä di Martino realizzata grazie al PAC 2022-2023, Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che va ad arricchire la collezione di arte contemporanea del Polo della Cultura della Provincia di Potenza. Il progetto, a cura di Lorenzo Benedetti, è esposto in questa mostra aperta fino al 1 dicembre 2024.

Ra di Martino, Kant Can’t

“Kant Can’t”è un’opera multidisciplinare che mette in dialogo animazione, musica e sculture. Il video d’animazione, realizzato utilizzando un software di gamingin 3D, interagisce con una serie di opere in ceramica che ne estendono il contenuto. Il rapporto tra queste tecnologie diverse crea una dimensione di atemporalità, dove il virtuale e il fisico si uniscono anche attraverso la composizione musicale appositamente realizzata.
La storia si concentra sul ritratto onirico di un gruppo di personaggi che abitano un paesaggio immaginario. Astronauti in fuga da una figura immensa di donna che cerca di schiacciarli, mani che emergono come enormi resti archeologici e insetti giganteschi che irrompono nella scena formano lo scenario di una fuga verso l’assurdo. Il rapporto con la conoscenza diventa un viaggio attraverso l’esperienza in cui la realtà è ingigantita dai nostri mezzi percettivi. Nel video il vero protagonista diventa un astronauta scappato alla sua sorte che si trova a confronto con situazioni diverse, in un susseguirsi di scene non dissimile da quello di un videogioco.
Accanto all’installazione video sono esposte delle opere in ceramica che nel loro insieme ricostruiscono delle lunghissime braccia spezzate presenti anche nel video. I frammenti delle braccia rimandano ai reperti archeologici esposti nel Museo archeologico provinciale di Potenza dove rimarranno in collezione.

Unendo animazione, suono e scultura, con “Kant Can’t” Rä di Martino espande ulteriormente una ricerca che si collega anche a opere recenti come “Là dove muore, Canta” (2022), animazione ispirata a Carmelo Bene, per il lavoro sulla musica e l’animazione in 3D. La musica e i suoni sono frutto della rinnovata collaborazione dell’artista con il musicista Simone Pappalardo.

Per l’occasione è stata realizzata una pubblicazione edita da Quodlibet.

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