PhEST, il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, torna ad affascinare il pubblico con una programmazione immaginifica incentrata sul “Sogno” tema chiave di questa nona edizione con una retrospettiva dedicata a Man Ray in occasione del centenario del Manifesto del Surrealismo.
33 mostre e installazioni di artisti internazionali, un ricco colophon di partnership e collaborazioni, un’inedita music line-up, un’autorevole presenza di lecturer ed esperti del settore, una residenza d’artista internazionale, workshop e visite guidate con artisti che esplorano temi contemporanei e prospettive globali.
Fino al 3 novembre, la città pugliese di Monopoli è un luogo di dialogo interculturale e le sue strade, le piazze, i palazzi storici e le antiche chiese offriranno ai visitatori e ai tanti appassionati un’esperienza immersiva ed onirica.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee de La Biennale di Venezia ed espone una selezione di fotografie originali tratte dalla mostra “Man Ray, testimonianza attraverso la fotografia” presentata in occasione della Biennale di Venezia 1976. La selezione delle opere della mostra antologica “La révolution du Regard”, a cura di Roberto Lacarbonara e Giovanni Troilo, costituisce un piccolo compendio della vasta esplorazione del medium fotografico, dagli studi sul volto, sul corpo, sulle forme, alle tecniche di stampa in camera oscura di cui Man Ray fu pioniere, come la solarizzazione e la rayografia.
La mostra ha sede nel prestigioso Castello Carlo V, ma tutta la città è coinvolta nella manifestazione. Altre esposizioni e allestimenti sono dislocate a Palazzo Martinelli, nella Casa Santa e le sue Stalle, nella Chiesa della SS. Pietro e Paolo e in quella di Sant’Angelo in Borgo, new entry dell’edizione fresca di restauro. A Palazzo Palmieri, quartier generale del festival, è allestita la Warka Tower. Progettata dall’architetto Arturo Vittori e presentata alla Biennale di Venezia nel 2012, la Warka Tower è una struttura alta circa 10 metri che raccoglie acqua dall’aria tramite condensazione. Costruita con materiali naturali come bambù e rete di polipropilene, può raccogliere fino a 100 litri al giorno senza elettricità, offrendo una soluzione sostenibile per comunità in regioni aride.
Tra le vie e le piazze sono allestite mostre con la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e installazioni con la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara.
Per la fotografia sono proposte mostre di Nariman Darbandi, César Dezfuli, Bruce Eesly, Ismail Ferdous, Gauri Gill & Rajesh Vangad, Matthias Jung, Michalina Kacperak, Natalie Karpushenko, Polina Kostanda, Peter Menzel, Serifa, Richard Sharum, Lisa Sorgini, Valentina Vannicola, Paolo Ventura, Guillem Vidal e Jan von Holleben in residenza artistica. Per l’arte contemporanea sono presentate le opere di alcuni dei più interessanti artisti italiani: Pier Alfeo, Fabrizio Cicero, Davide Monaldi.