Biennale Disegno Rimini. Ritorno al viaggio dal Grand Tour alla fantascienza


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Quella di quest’anno è la quarta edizione della Biennale del Disegno di Rimini, che presenta il tema “Ritorno al Viaggio, dal Grand Tour alla fantascienza” e propone 12 mostre in contemporanea, con oltre 1000 disegni in esposizione, fino al 28 luglio. Dalle opere di Felice Giani a quelle di Lorenzo Mattotti, dall’arte settecentesca al Novecento di Thayaht a Piranesi e agli artisti contemporanei, questa Biennale offre un vero e proprio viaggio nel mondo del disegno.

Samuele Grassi, Rimini sommersa

Dopo la casa, il tavolo, i pensieri, le carte e i progetti accumulati durante la pandemia si è tornati nuovamente al viaggio, a mettere un passo dopo l’altro perché senza l’incontro la vita sembra come sospesa, rimandata, e tutto questo ci ha cambiato.

Ciò che si è immaginato, le traiettorie e le sequenze sulle mappe, dai mondi in scala ridotta tornano ora alla dimensione di strumenti quotidiani, ritratto del visibile, mettendoci in relazione con ciò che è altro da noi.

Per tali ragioni abbiamo pensato che il tema giusto per far ripartire la Biennale Disegno fosse proprio un Ritorno al viaggio. Quel che hanno prodotto gli artisti in questo tempo epocale, ma anche quello che, nei secoli passati, hanno espresso prima, durante e dopo il loro viaggiare, il loro formarsi, il loro bisogno di conoscere, diviene l’oggetto principale della quarta rassegna internazionale del disegno.

Nel recente passato, abbiamo compreso che poteva considerarsi un viaggio anche uscire col cane, anche raggiungere l’edicola, ma la cronaca ci ha risvegliato dal torpore ricordandoci la questione dell’esodo, che qualcuno viene ancora sfollato di forza dalle proprie case. Tra questi due opposti si estende un ventaglio di declinazioni che sfiora i terreni della scoperta e della classificazione, tocca il progetto e la memoria, la geografia e la storia, la verticale e l’orizzonte.

I mille disegni provengono dall’Accademia Reale di San Fernando di Madrid e dai Fonds Régional d’Art Contemporain de Picardie, spaziano dai taccuini di viaggio di Felice Giani a quelli di Mattotti; dalle incisioni di Piranesi ai progetti di Thayaht; ma anche da importanti collezioni private come lo Studiolo Rivi con maestri degli anni Cinquanta e Sessanta come Morandi, Fontana e Fautrier; dai Carteles del cinema cubano ai disegni de La rosa di Bagdad al Cantiere Contemporaneo. Si dispiega così, nei luoghi principali della città di Rimini, un vasto percorso nelle immagini, un vero e proprio viaggio nel viaggio. Un tracciato di studio e di piacere che rileva tutta la vocazione d’accoglienza della città di Rimini, che da approdo balneare ha sempre cercato in sé il senso di una trasformazione, di un viaggio nell’immaginazione.

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