Con la mostra “Amedeo Bocchi. In punta di matita”, fino al 31 marzo prossimo a cura di Carla Dini, organizzata in occasione del 140° anniversario della nascita del Maestro di origini parmigiane, Fondazione Monteparma prosegue l’attività di valorizzazione e divulgazione avviata ormai da un quarto di secolo per offrire letture sempre nuove della sua produzione artistica.
L’esposizione è costituita da oltre 120 disegni, selezionati tra i quasi 200 appartenenti alla Fondazione, in buona parte inediti e comunque mai esposti insieme, che offrono una lettura organica di questa specifica produzione, molto diversificata per dimensione, finalità e grado di finitura.
Schizzi, studi, bozzetti e opere finite, realizzate principalmente con carboncino, gessetto e sanguigna su carta, evidenziano tanto l’accurata formazione accademica quanto il modus operandi di Bocchi, dal chiaro richiamo rinascimentale, nel quale il disegno è uno strumento progettuale di visualizzazione, lo spazio nel quale l’idea prende forma.
Tra i disegni esposti si ritrovano diversi ritratti familiari, eseguiti per lo più in età giovanile, numerosi nudi in gran parte femminili, studi anatomici e, inoltre, i lavori preparatori per la decorazione della Sala Consiliare della Cassa di Risparmio di Parma realizzata nel 1915-16 e i bozzetti per quella musiva del Duomo di Messina. Il percorso espositivo consente di apprezzare appieno gli elementi costitutivi (modellato, analisi prospettica, chiaroscuro, punti luce) e il solido impianto formale che caratterizza i disegni di Bocchi, la cui qualità è stata talvolta offuscata dalle altrettanto spiccate abilità coloristiche dell’artista.