Da un’idea di Vittorio Sgarbi e Sergio Restelli, al Mart di Rovereto è allestita, fino al 3 marzo prossimo, la mostra “Luca Scacchi Gracco, Artista e avventuriero”, realizzata a cura di Denis Isaia e Manuela Vallicelli.
Figlio di un’importante famiglia della borghesia comasca, dai primi anni Cinquanta Luca Scacchi Gracco (1930-2014) inizia un’inarrestabile carriera di viaggiatore e avventuriero che lo porta a conoscere l’arte europea, ma anche a scoprire le terre del Medioriente e dell’Africa.
Fare la spola tra l’Italia e il mondo lo rende un fine conoscitore dell’arte popolare e gli consente di promuovere nel nostro paese alcuni tra i più importanti artisti europei. Parallelamente si impegna nell’attività di pittore, guardando inizialmente alle ricerche informali del secondo dopoguerra e divenendo, ben presto, un originale interprete dell’arte astratta.
La mostra che il Mart di Rovereto dedica alla sua opera raccoglie documenti relativi alla sua attività di mercante d’arte, precoce mediatore per l’Italia delle opere di Francis Bacon, Gustav Klimt, Egon Schiele, George Groz, Emil Nolde e Otto Dix, nonché di titolare dello Studio d’Arte Contemporanea a Milano. Accompagna i documenti una selezione di quadri. Le grandi tele di Scacchi Gracco sono testimoni di una ricerca articolata su un complesso intreccio di piani e di forme che astraggono alfabeti antichissimi, forse memoria delle esperienze mediorientali, e allo stesso tempo evocano modelli futuribili.