Giorgio de Chirico. Metafisica continua


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A Palazzo Sarcinelli di Conegliano (TV), fino al 25 febbraio 2024, è allestita la mostra “Giorgio de Chirico. Metafisica continua” che anticipa le celebrazioni del centenario del Surrealismo (1924-2024), movimento di cui de Chirico fu eletto, a sua insaputa, capostipite dal fondatore André Breton.

Giorgio De Chirico, Le muse inquietanti, 1974, olio su tela, 50×65 cm, provenienza Fondazione Giorgio e Isa de Chirico,
© Giorgio de Chirico, by SIAE 2023-02-02

La prima pittura metafisica (1910-1918) di de Chirico svolse un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del movimento dall’inizio degli anni Venti.

Il percorso espositivo analizza lo sviluppo dello stile e della poetica del pittore, focalizzandosi sulle sue “invenzioni” iconografiche e sulla sua capacità di far convivere i riferimenti all’antichità classica con lo stile pittorico modernista del Novecento.

La mostra, a cura di Victoria Noel-Johnson, è organizzata da ARTIKA di Daniel Buso ed Elena Zannoni, in collaborazione con Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Comune di Conegliano. Ad essere proposte sono 71 opere dell’artista e tra esse un’importante selezione dei principali soggetti di de Chirico, tra cui i Manichini senza volto e i Trovatori, le Piazze d’Italia e le Torri. La mostra riserva un ampio focus alla stagione neometafisica (1965-1978 ca.), di cui la Fondazione de Chirico possiede la più importante e completa collezione al mondo, in cui l’artista torna a elaborare i temi che popolavano le opere del primo periodo metafisico (1910-1918). Oltre a presentare i motivi più noti, i prestiti selezionati mettono in evidenza la gamma di tecniche in cui si è cimentato il maestro: pittura, disegno, acquerello, scultura e litografia. Come ormai ampiamente riconosciuto dalla critica attuale, tutti questi lavori possono essere considerati metafisici, in quanto sostenuti dal costante interesse di de Chirico per i due concetti nietzschiani dell’eterno ritorno e del dualismo apollineo-dionisiaco.
Considerato una delle figure principali dell’arte del primo Novecento, de Chirico ha influenzato in modo profondo non solo il surrealismo, ma anche una serie di movimenti di ampio respiro, tra cui il dadaismo, il realismo magico, la Neue Sachlichkeit (nuova oggettività), la pop art, la transavanguardia e alcuni aspetti del postmodernismo. A ciò ha contribuito in maniera determinante la costante volontà di sperimentazione dell’artista, che nei suoi settant’anni di carriera (1908-1978 circa) non ha mai smesso di elaborare stili, tecniche, soggetti e colori diversi, in modo non dissimile dal coetaneo e amico Picasso. La natura apparentemente paradossale dell’opera di de Chirico è, per l’appunto, ciò che la rende ancor oggi, a oltre un secolo di distanza dalla scoperta della Metafisica, così fresca e attuale per gli artisti e il pubblico moderno.
Promossi per la prima volta nel 1913 da Apollinaire e Picasso (i due grandi mediatori tra modernismo e tradizione), i primi dipinti di de Chirico intonano un “canto nuovo” che affascina e, in parte, galvanizza l’avanguardia parigina degli anni Dieci, seguita dai surrealisti negli anni Venti.

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