Giacomo Bergomi a cento anni dalla nascita


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Quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita di Giacomo Bergomi, ritenuto uno dei più interessanti e talentuosi pittori bresciani del Novecento e, per celebrare il centenario, Orzinuovi (BS) realizza, presso la Rocca di San Giorgio fino al 7 gennaio 2024, una importante mostra monografica composta da 100 lavori, tra dipinti e disegni, realizzati tra la fine degli anni Cinquanta del Novecento e i primi anni Duemila.

Gicomo Bergomi, Ladri di meloni, 1974, 150x150cm

La mostra è promossa e organizzata dal settore cultura del Comune di Orzinuovi, col patrocinio della Provincia di Brescia e di Regione Lombardia, in collaborazione con il Gruppo Giacomo Bergomi ed è curata da Davide Dotti, che ha costruito un avvincente percorso espositivo in grado di ripercorrere le fasi creative più intense del maestro, attraverso l’attenta e scrupolosa selezione delle opere.

Così si esprime Davide Dotti: “Sono felice e onorato di curare l’importante mostra del centenario dalla nascita di Giacomo Bergomi un grande pittore bresciano del secondo Novecento che ha saputo, partendo dalle solide radici contadine, aprire i suoi orizzonti culturali ed estetici grazie ai viaggi compiuti soprattutto in America Latina, dove fu affascinato dalle popolazioni andine e dalla maestosità delle cascate venezuelane. L’esposizione ripercorre l’intero arco della sua intensa parabola artistica, facendo emergere la caratura della sua arte, i soggetti che affrontò con maggiore frequenza – dalle scene di rustica vita quotidiana alle cascine della bassa, dagli scorci di Brescia alla ritrattistica fino alle colorate istantanee andine – e l’evoluzione del suo sofisticato lessico pittorico”.

La rassegna copre un arco cronologico che, dalla metà del secolo scorso – quando, frequentando i corsi serali all’Accademia di Brera, Bergomi ebbe modo di assorbire le lezioni di Carlo Carrà, Aldo Carpi e Aldo Salvadori – giunge fino ai primi anni Duemila, periodo nel quale i suoi lavori, caratterizzati da un lessico estetico estremamente personale ed innovativo, sono dedicati per lo più alle maestose cascate di cui si innamorò durante un soggiorno in Venezuela e ai paesaggi innevati della bassa bresciana.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di valorizzare e far conoscere, anche al di fuori dai confini regionali, la produzione di un artista bresciano tra i più sensibili e carismatici dell’intero Novecento, nonché di conferire il giusto riconoscimento storico e critico alla sua ricerca artistica.

Il percorso espositivo metterà in evidenza la capacità di Bergomi di rinnovare il proprio linguaggio decennio dopo decennio, e di analizzare i soggetti che frequentò con maggiore assiduità, dalle scene di vita quotidiana al ritratto, dalle still life ai paesaggi della bassa bresciana, dagli scorci di Brescia fino ai brani tratti della quotidianità delle popolazioni andine, influenzato non solo dalle sue umili origini contadine, ma anche dai numerosi viaggi che fece sia in Italia che all’estero, soprattutto in centro America.

La mostra si completa con una sezione che documenta la mirabile capacità di Bergomi nell’affrontare la grafica, con una selezione di disegni a matita, china, tempera e acquarello attraverso i quali indagò e studiò nel dettaglio i soggetti delle sue opere pittoriche. Il catalogo della mostra è pubblicato da Compagnia della Stampa | Massetti Rodella Editori.

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