Virgilio Villoresi. Animagia


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Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Direttori Artistici di Ibrida, Festival Internazionale delle Arti Intermediali, così introducono la mostra “Animagia. Dispositivi, visioni, film di Virgilio Villoresi”: “In un’ottica di sempre maggiore sinergia con la città di Forlì, quest’anno Ibrida Festival compie un ulteriore passo attivando un’importante collaborazione con la Fondazione Dino Zoli e aggiungendo alla programmazione della nuova edizione la mostra personale di un artista che amiamo particolarmente e che abbiamo scelto per la sua natura poliedrica, in linea con la visione interdisciplinare del Festival. Virgilio è un artigiano del cinema e dell’audiovisivo, ci catapulterà in un modo sorprendente fatto di costruzioni, dispositivi e filmati inediti”.

Virgilio Villoresi, Trompe loeil, 2016, particolare 1, ph Luciano Paselli

La mostra, presso la fondazione Dino Zoli a Forlì fino al 7 ottobre, è prodotta da Vertov Project e PubliOne in collaborazione con la Fondazione Dino Zoli, è curata dallo storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino e funge da prologo all’ottava edizione del Festival, dal titolo-tema Novacene, che si svolgerà a Forlì dall’8 al 10 settembre negli spazi di EXATR, hub votato al contemporaneo situato nel centro storico della città (anteprima giovedì 7 settembre).

Tra i maggiori animatori italiani, l’artista toscano Virgilio Villoresi da molti anni porta avanti una proteiforme ricerca nei campi del film d’animazione, dei music video e degli spot pubblicitari. Ha realizzato oltre centocinquanta opere audiovisive, ma è anche autore di alcune artigianali installazioni cinetiche collegate all’immaginario del pre-cinema e del cinema delle origini.

“L’esposizione Animagia già dal neologismo del titolo vuole evocare l’aspetto fantasmagorico del cinema d’animazione, al quale da sempre guarda Villoresi”, spiega il curatore Bruno Di Marino, storico delle immagini in movimento. “La sua è un’animazione raffinata e sperimentale, che utilizza tecniche diverse spesso facendole interagire simultaneamente – dal disegno all’animazione di oggetti, dall’ombrocinema al découpage – costruendo set e teatrini surreali dove la bidimensionalità si intreccia con la tridimensionalità, rivelando il lato ludico e inconscio del suo creatore”. L’esposizione è accompagnata da un catalogo contenente un’introduzione critica del curatore, una conversazione con l’artista e le immagini delle opere in mostra.

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