Raul Gabriel. Tapeland


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Promossa da Fondazione Michetti, Fondazione La Rocca (Pescara), Assessorato alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare (Ch) e curata da Paolo Bolpagni, fino al 23 settembre il Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti) ospita “Tapeland”, la mostra di Raul Gabriel.

Raul Gabriel, Tapeland, MUMI Museo Michetti, Francavilla al mare

L’artista italo-argentino, incluso tra le voci più originali della scena contemporanea, propone una riflessione sulla frammentazione dei linguaggi estetici, che ha smembrato ogni possibile riferimento comune, dando luogo a uno scenario complesso e multiforme.

In una profonda assonanza con i meccanismi di pensiero di The Wasteland, capolavoro controverso dello scrittore T. S. Eliot, ripreso a sua volta da Charles Baudelaire, le opere di Raul Gabriel propongono una varietà estrema già nelle tipologie, spaziando dal dipinto alla stampa digitale, dal video ai lavori realizzati con nastri o su polistirene, ma tutte unificate da un atteggiamento di fondo, la decostruzione.
All’interno della mostra emerge la sua discontinuità, e nelle giustapposizioni di stili e forme, l’artista fa trasparire una nostalgia per il passato eroico dell’umanità, stimolando un gioco di contaminazione tra l’elemento visivo e quello sonoro, fra il segno e il significato, mantenendo come base dell’analisi la scrittura e la sua decostruzione. I supporti utilizzati, fisici o digitali, tra cui tele, cartoni industriali o schermi, sono superfici che annullano le grammatiche espressive per una ricomposizione aperta. Guardando l’opera si osserva un territorio apparentemente spoglio, ma in cui si animano presenze da decifrare, scandite nel nastro-carta. I colori e le forme destrutturate si impongono grazie al loro disordine, cercando di fornire una visione della realtà attraverso una trasformazione estetica dei materiali utilizzati, ora intesi come una nuova natura, che tiene conto di tutte le inclinazioni degli individui.
Il percorso espositivo è quindi il tentativo di ripensare il rapporto tra l’esistenza e l’arte, che diventando un binomio coeso, vogliono attuare un appuntamento spirituale e materico, che unisce forma e contenuto, per cui ognuno può elaborare una sua lettura e un insieme di simboli personali, trasversali al linguaggio.

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