Gabriele Basilico, uno dei fotografi di paesaggi urbani più celebri del panorama internazionale, è protagonista dell’esposizione allestita negli spazi delle Sale d’Arte di Alessandria fino al 1 ottobre che raccoglie gli scatti realizzati dal fotografo milanese durante le sue quattro missioni a Beirut. Tra il 1991 e il 2011, il fotoreporter documentò la condizione della capitale libanese dopo la fine della guerra civile e la successiva fase di ricostruzione della città.
L’esposizione voluta dall’Amministrazione Comunale di Alessandria, è organizzata dall’Azienda Speciale Multiservizi Costruire Insieme in collaborazione e con la cura di Giovanna Calvenzi dell’Archivio Gabriele Basilico e Christian Caujolle, direttore artistico.
Il percorso espositivo esplora i vari reportage realizzati dall’artista in Libano. Si parte dalle immagini della sua prima missione, dedicate al ritratto di una Beirut devastata da una lunga e logorante guerra civile durata quindici anni. L’itinerario prosegue con gli scatti della capitale libanese realizzati nel servizio del 2003, eseguito su richiesta di Stefano Boeri, allora direttore di Domus, e in quello del 2008 quando Basilico tornò in Libano per presentare una mostra al Planet Discovery Center. Anche in quell’occasione, non rinunciò a immortalare ancora una volta la città di cui già conosceva ogni dettaglio. Attraverso la fotografia, Basilico ha contribuito alla costruzione della memoria storica della capitale libanese, restituendo un prezioso ritratto della città che, devastata dalle vicende belliche, fu capace di risollevarsi con le proprie forze. Scomparso nel 2013, Gabriele Basilico era nato a Milano nel 1944. Ancora studente di architettura, iniziò a maneggiare la macchina fotografica. Si specializzò negli scatti di indagine sociale e, in seguito, nella fotografia dedicata ai paesaggi e alle metropoli. Durante gli anni Ottanta prese parte alla Mission Photographique de la D.A.T.A.R., voluta dal governo francese per documentare le trasformazioni del territorio nazionale; nel 1991 partì per Beirut. Invitato alla LII Biennale di Venezia (del 2007), presenta una serie di opere a colori appartenenti alla prima missione libanese e, nello stesso anno, realizzò anche una campagna fotografica sulla Silicon Valley su incarico del San Francisco Museum of Modern Art. Oggi i suoi lavori, in larga parte legati al tema delle grandi metropoli del mondo, sono conservati in prestigiose collezioni private e pubbliche internazionali.