Roma a portrait


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Per il Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita la mostra “Roma a portrait” fino al 30 luglio, curata da Cecilia Canziani.

L’evento è realizzato con la collaborazione di Accademia Belgica, Accademia di Danimarca, Académie de France à Rome – Villa Médicis, Accademia Tedesca Roma – Villa Massimo, Accademia di Romania in Roma, Accademia d’Ungheria in Roma, American Academy in Rome, British School at Rome, Centro Ceco di Roma, Circolo Scandinavo, Forum Austiaco di Cultura, Instituto Cervantes di Roma, Istituto Polacco di Roma, Institutum Romanum Finlandiae, Istituto Svizzero, Real Academia de España en Roma.

Si tratta della prima edizione di un progetto che trasformerà, con cadenza annuale il Palazzo delle Esposizioni in un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento.
Nel 1666, su impulso del Ministro francese delle Finanze Jean-Baptiste Colbert e di Gian Lorenzo Bernini viene istituita L’Académie de France, con l’obiettivo di accogliere i giovani artisti vincitori dell’ambito Prix de Rome.
Nel Settecento Roma è una città cosmopolita, meta privilegiata delle rotte del Grand Tour, un ambiente internazionale dove completare la propria formazione culturale e personale. Sul modello francese, nel corso dell’Ottocento, vengono così fondate rappresentanze culturali di numerosi altri paesi e alcune trovano la loro collocazione definitiva in città in seguito all’Esposizione Universale del 1911, che individua nel distretto culturale internazionale di Valle Giulia un tratto distintivo della capitale moderna. Anche nell’immediato dopoguerra, la fondazione di altri istituti di ricerca stranieri si salda alla storia – e al racconto – della città.
La rappresentazione del paesaggio di Roma, a partire dal genere pittorico della veduta è premessa e punto di partenza della mostra, venendo gradualmente declinato in medium e forme diverse.
La mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni ospitati a Palazzo delle Esposizioni e con l’invito a prendere parte alle mostre e open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e contaminazione tra percorsi, identità, linguaggi, discipline e comunità capace di raccontare la complessità della nostra epoca.

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