Chiara Dynys. L’ombra della luce


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Fino al 27 agosto prossimo, il Mart di Rovereto ospita un focus espositivo su Chiara Dynys (Mantova, 1958), con le opere dell’artista mantovana che indagano il tema della luce e il suo corrispettivo antitetico, l’ombra.

La luce e il suo corrispettivo antitetico, l’ombra, non inteso nella sua connotazione negativa bensì quale proiezione misteriosa, entità invisibile in assenza di luminosità. Questi i temi al centro del progetto, che rientra fra quelli organizzati presso gli spazi non convenzionali del museo, quali la piazza ed il foyer, ruota attorno alle tematiche distintive del percorso poetico dell’artista che, in tali luoghi, acquisiscono un alto valore simbolico. Gran parte del lavoro di Chiara Dynys è caratterizzato infatti dalla luce che indaga lo spazio creato dalla luce, e in Chiara Dynys. L’artista si propone, così, di indagare l’ambiente con cui l’opera entra in contatto, superando le superfici materiche, trasformando la luce stessa in elemento poetico fondante e instaurando un rapporto con lo spettatore di costruzione di significato reciproca.

La scultura Gold Shell, come una soglia magica, accoglie nella piazza del museo i visitatori: una grande struttura di metallo lucente, che disegna nell’aria la forma simbolo tipica del linguaggio dell’artista e dà consistenza all’idea dell’andare oltre e del passaggio, un tema cruciale nella sua poetica.

All’interno del foyer e in collaborazione con Building, le sette Giuseppe’s Door, il cui titolo è un omaggio a Giuseppe Panza di Biumo che dagli anni Duemila ha incluso un’installazione di luce dell’artista nella sua collezione. Realizzate in fusione di vetro Murano le Giuseppe’s Door attraggono il pubblico con i loro colori brillanti. Dalla luce evocata dalla grande porta che si staglia in piazza e dalle sculture piccole, si passa alla luce della consapevolezza emanata degli Enlightening Books, libri illuminanti, esposti sempre nel foyer del museo: libri di vetro sabbiato e dipinto a mano, simbolo di quanto il sapere chiarisca la nostra visione del mondo, nelle versioni bianco opalescente di Building.

Un legame a doppio filo quello di Chiara Dynys con il Mart. E, con Giotto Behind the Mirror, installazione site specific ispirata alla perfezione del grande maestro, l’artista è fra i protagonisti della mostra “Giotto e il Novecento”, a cura di Alessandra Tiddia, in corso al Mart fino al 1 maggio.

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