RISO, il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia di Palermo, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, propone e ospita fino al 16 aprile una collettiva di abapa per la Libertà.
Sono trascorsi quasi 5 mesi dal 16 settembre scorso, data che segna l’inizio della rivoluzione delle
donne iraniane. La causa scatenante è stata la morte della ragazza curda Mahsa Amini, arrestata dalla cosiddetta polizia morale perché portava scorrettamente l’hijab, detenuta ingiustamente in carcere, dove ha subito percosse e maltrattamenti che l’hanno condotta alla morte.
Le proteste che ne sono scaturite hanno dato vita a un movimento spontaneo e diffuso nel Paese, che chiede diritti civili e libertà politiche e la fine del sistema della Repubblica Islamica. Sono soprattutto le donne a guidare questa rivolta generazionale, spesso giovanissime. Appena iniziate, le manifestazioni hanno mostrato un carattere femminista, nonostante questa non sia solo una lotta per la libertà delle donne.
Le giovani donne, le pioniere della rivoluzione chiedono giustizia e uguaglianza ma chiunque pronunci le parole: Zan, Zendegi, Azadi, chiunque compia azioni che appaiono al regime come provocatorie o dirompenti o estreme, come non indossare il velo o baciarsi pubblicamente, sa che sta lottando per la libertà di tutti.
Non è quindi solo una questione di rivolta per l’uguaglianza è una battaglia per la sopravvivenza, per la vita. Ed è ormai una lotta del popolo, una lotta trasversale.
L’arte è lo specchio della libertà e da sempre riflette sulle grandi questioni che riguardano i diritti civili, ma anche grandi concetti universali come la vita e la morte.
Per tale regione l’Accademia pensa sia opportuno esprimersi su una questione, che solo geograficamente ci è distante, mentre tocca da vicino la nostra idea di rispetto della dignità personale, dell’affermazione identitaria, dell’autodeterminazione di un popolo sul proprio territorio.
“Se qualcuno chiede l’odore del muschio, sciogliete i vostri capelli e dite: è così”
“Zan Zendegi Azadi” vuole sottolineare l’impegno dell’arte e della nostra Istituzione su un tema così importante, testimoniare la nostra solidarietà e vicinanza alla lotta delle donne e dei giovani iraniani. Trasversale è la lotta così come lo è stata la selezione degli artisti che, difatti, provengono da più corsi dell’Accademia: Arte ambientale e linguaggi sperimentali, Decorazione, Design grafico, Fotografia, Fumetto e Illustrazione, Grafica d’Arte, Pittura e Scultura.
Di conseguenza, trasversale è anche il loro modo di approcciarsi al lavoro; si troveranno in mostra lavori che vanno dall’installazione alla videoinstallazione, dalla pittura tradizionale alla pittura digitale, dalle tecniche di stampa alla fotografia, dalla grafica al disegno.
Gli artisti partecipanti sono: Giuseppemanuel Abella, Cristina Adamo, Gloria Agnello, Celeste Asaro, Martina Carollo, Claudia Cordaro, Cristina D’Alessandro, Ester Giotti, Dominic McElwee, Annarita Maretta, Tina Pakdamangohari, Valentina Perrone, Laura Poma, Sonia Priulla, Ilaria Ricciardi, Floriana Romeo, Monia Rugeri, Daria Simona Ruffino, Rossella Salvaggio, Sofia Tumminia, Claudia Villani. I loro lavori sono ospiti dei vari spazi del Museo RISO e sono opere molto diverse tra di loro, in gran parte realizzate per la mostra, ma che riflettono tutte sull’idea di libertà, di oppressione del corpo femminile e della dignità della donna.