Biennale Architettura 2023: Il laboratorio del Futuro


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«Negli ultimi anni l’architettura si è affermata come disciplina che più di altre Il mondo è sempre stato attraversato da incomprensioni culturali: sin all’inizio del ventesimo secolo l’Europa giudicava barbara e incomprensibile l’arte africana, e c’è voluta la provocazione delle avanguardie artistiche per obbligare gli europei a guardare con occhi diversi una maschera Bantù: che cosa fossero le statue dell’Isola di Pasqua lo sapevano solo le élite colte: la gente comune in Europa, e forse in Cina, giudicava deliranti e impudiche, quando gli capitava di vederne una foto, le sculture erotiche sui templi indiani: i cristiani si scandalizzavano perché i seguaci di altre religioni rappresentavano una loro divinità in forma di animale, dimenticando che l’Occidente cristiano ha per secoli rappresentato la terza persona della Santissima Trinità in forma di colomba.», così ha dichiarato il Presidente della Biennale Roberto Cicutto citando un estratto della Lectio Magistralis di Umberto Eco ai Ministri della Cultura durante l’inaugurazione di Expo Milano del 2015. La 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia curata da Lesley Lokko – architetto, docente di architettura e scrittrice , si focalizzerà su temi come quelli che aveva già anticipato Umberto Eco e sarà un’ Esposizione che: « partendo da premesse molto concrete e punti di vista molto precisi guarderà dritto negli occhi i rappresentanti dei Paesi partecipanti e tutti coloro che popoleranno i Giardini, l’Arsenale e la Città di Venezia. Il tutto per parlare al mondo, che è la vera ragione per cui un Curatore si assume la responsabilità di fare una Mostra Internazionale della Biennale. » (Roberto Cicutto)

Roberto Cicutto e Lesley Lokko


Durante la conferenza stampa dello scorso 21 marzo a Ca’ Giustinian, sede storica della Biennale, nella Sala delle Colonne, il Presidente Roberto Cicutto (subentrato al lungo mandato di Paolo Baratta) e Lesley Lokko (nominata Direttore del settore Architettura dal Cda della Biennale il 14 dicembre 2021) hanno annunciato le numerose novità della 18. Biennale Architettura on air dal 20 maggio al 26 novembre 2023 ( pre-opening 18 e 19 maggio). Quella di quest’anno sarà un’edizione con un ricco palinsesto di “eventi inclusivi”, alcuni dei quali di assoluta novità ed introdotti per la prima volta, con l’obiettivo di tentare di “riscrivere” una storia dell’Architettura ad oggi ancora incompleta o comunque parziale, ed al contempo di dare voce a quegli architetti ed a tutti coloro che sino ad oggi sono stati ignorati dal sistema dominante. Come spiegato infatti dalla curatrice, il titolo della mostra non e’ casuale ed opera su diversi livelli: «In primo luogo l’Africa è il laboratorio del futuro. Siamo il continente più giovane del mondo, con un’età media pari alla metà di quella dell’Europa e degli Stati Uniti, e di un decennio più giovane dell’Asia. Siamo il continente con il più rapido tasso di urbanizzazione al mondo, con una crescita di quasi il 4% annuo. Questa crescita rapida e in gran parte non pianificata avviene generalmente a spese dell’ambiente e degli ecosistemi locali, il che ci pone di fronte al cambiamento climatico sia a livello regionale che planetario. Rimaniamo il continente con il tasso più basso di vaccinazioni, pari ad appena il 15%, eppure abbiamo registrato il minor numero di morti e infezioni con un margine significativo che la comunità scientifica non riesce ancora a spiegare. Così spesso dalla parte sbagliata della storia e della speranza, questa nostra resilienza, autosufficienza e lunga, lunghissima storia dell’assistenza sanitaria comunitaria di base hanno improvvisamente fatto pendere la bilancia a nostro favore. La storia della migrazione forzata attraverso la tratta transatlantica degli schiavi è il terreno su cui oggi si combattono in tutto il mondo le lotte per i diritti civili e per una società più civile. Con tutti i discorsi sulla decarbonizzazione è facile dimenticare che i corpi neri sono stati le prime unità di energia ad alimentare l’espansione imperiale europea che ha plasmato il mondo moderno. Equità razziale e giustizia climatica sono due facce della stessa medaglia. Ma la speranza è una moneta potente. Essere fiduciosi significa essere umani..[..]. La visione di una società moderna, diversificata e inclusiva è seducente e persuasiva, ma finché rimane un’immagine, resta solo un miraggio. È necessario qualcosa di più di una rappresentazione e gli architetti, storicamente, sono attori chiave nel tradurre le immagini in realtà.» Lokko ha poi proseguito il suo discorso dichiarando che : «In secondo luogo, La Biennale di Venezia è anche essa stessa una sorta di laboratorio del futuro, un tempo e uno spazio in cui si pongono interrogativi sulla rilevanza della disciplina per questo mondo – e per quello a venire. Oggi la parola “laboratorio” è più generalmente associata alla sperimentazione scientifica ed evoca immagini di un certo tipo di stanza o edificio. Ma l’analisi di Richard Sennett del termine “workshop” (qui inteso come bottega artigiana n.d.t), che ha la stessa radice etimologica di lavoro della parola “laboratorio”, approfondisce in un’ottica differente il concetto di collaborazione. Nel mondo antico, sia in Cina che in Grecia, la bottega artigiana era l’istituzione più importante per la vita civile. All’indomani della guerra civile americana, Booker T.Washington, un ex schiavo, elaborò un progetto in cui gli schiavi liberati e reduci dalla schiavitù avrebbero lasciato la loro casa, si sarebbero formati presso due istituti modello, l’Hampton e il Tuskegee Institutes, per poi tornare alle loro comunità di origine..[..]. Pensiamo alla nostra mostra come a una sorta di bottega artigiana, un laboratorio in cui architetti e professionisti provenienti da un ampio campo di discipline creative tracciano un percorso fatto di esempi tratti dalle loro attività contemporanee che il pubblico, composto da partecipanti e visitatori, potrà percorrere immaginando da sé cosa può riservare il futuro».

Come di consueto, la 18. Mostra Internazionale di Architettura presenterà, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei rispettivi Padiglioni. Novità assoluta di quest’anno : il Niger ed il Panama, che parteciperà per la prima volta con un proprio Padiglione. Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro esposizioni e le loro iniziative a Venezia.

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