Fino a domenica 4 giugno, i girasoli di Maria Prymachenko, provenienti dal Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev, sono esposti al MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto in una mostra composta da 60 opere e allestita negli spazi di Palazzo delle Albere, a Trento.
A un anno dall’invasione della Russia all’Ucraina, il Mart presenta la prima mostra italiana su Maria Prymachenko, artista UNESCO nel 2009.
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Esponente della pittura naif ed erede di una tradizione folcloristica secolare, Maria Prymachenko ispirò grandi artisti come Picasso, Matisse e Chagall.
Nei suoi lavori mescola cultura popolare e arte moderna, risignifica l’iconografia della tradizione ucraina, racconta esperienze personali e sogni. Con animali fantastici, flora lussureggiante, simboli ancestrali l’artista ridefinisce gli immaginari popolari e li rende universali. Il lavoro di Prymachenko pare arrivare dalla preistoria, attinge ai miti pagani, alle storie cristiano-ortodosse e popolari dell’Eurasia, amalgama la mitologia slava e le leggende russe, si ispira alle grandi pitture murali della tradizione ucraina e all’arte decorativa. Con il suo stile riconoscibile, vivace, immediato è stata amata da diverse generazioni che, a partire dalla prima metà del novecento, hanno contribuito a costruirne il mito.