La Fondazione Donnaregina in collaborazione con il Museo Madre di Napoli promuove la mostra collettiva “Think Tank: Reproductive Agents”, fino al 1 maggio negli spazi dello stesso museo e curata da Florencia Cherñajovsky, che presenta opere chiave di tredici artisti di epoche e contesti geografici diversi, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Europa, propongono opere, tendenze concettuali e prospettive tra le più attuali e differenti.
Gli Artisti partecipanti sono: Lucy Beech (UK), Shu Lea Cheang (Taiwan), Elektra KB (Colombia), Lynn Hershman Leeson (USA), Pedro Neves Marques (Portogallo), Romina de Novellis (Italia), Elena Pizzato Ketra (Italia), Tabita Rezaire (Francia/Guyana), Florencia Rodriguez Giles (Argentina), Martina Servio Olavide (Argentina), Pamina Sebastião (Angola), Ann Leda Shapiro (USA), Victor Vasarely (Ungheria).
La mostra presenta per la prima volta al pubblico una serie di disegni erotici risalenti al 1940 dell’artista ungherese-francese Victor Vasarely, considerato il fondatore del movimento artistico dell’Op art. Custoditi per decenni nella collezione personale di Denise René, l’influente gallerista francese specializzata in arte cinetica e Op, i disegni presentano incontri corporei rappresentati con uno stile fortemente grafico che pone le basi estetiche della ricerca plastica di Vasarely, con una gestione unica della linea e un trattamento dei contrasti grafici giustapposti.
La mostra include anche un’opera inedita dell’artista taiwanese con sede a Parigi Shu Lea Cheang (padiglione Taiwan, Biennale di Venezia 2019). Considerata una figura pionieristica dell’internet-based art, Shu Lea Cheang è una delle principali artiste multimediali che si occupano di temi multidisciplinari. La sua installazione del 2023 è la continuazione di una serie di opere che affrontano le tecnologie riproduttive. La mostra presenta anche opere tessili di nuova produzione e un video immersivo di Elektra KB, un’importante artista transfemminista colombiana che attualmente vive tra New York e Berlino. Sfidando e risignificando l’immaginario religioso e politico, l’artista costruisce un corpus iconoclasta di opere che muterà verso nuovi terreni nel contesto di questa mostra collettiva. Prodotti appositamente per la mostra, i dipinti di grandi dimensioni di Martina Olavide Servio affrontano l’idea di creazione in relazione ai corpi in gestazione dipinti con una forza espressionista in colori dirompenti.
Il tema della mostra, che mette in relazione il concetto di “agency” con i diversi processi riproduttivi, sarà approfondito nel corso di un programma di tre giorni di eventi che comprende conferenze, proiezioni di film e performance. Il programma degli eventi è online sul sito del Madre.