CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, per i suoi dieci anni di attività raddoppia e presenta due mostre in occasione di Art City Bologna: una in Torre Unipol, fino al 31 maggio realizzata a cura di Federica Patti, incentrata sui paesaggi ipermediali di Davide Quayola e sui meccanismi della visione, e una in Porta Europa, dedicata al Nero con punti del maestro Alberto Burri, rinnovata e ampliata dopo il successo di Reloaded.
Si tratta della sesta edizione di das, dialoghi artistici sperimentali, la rassegna trasversale dedicata al confronto artistico e culturale sui temi della contemporaneità che nasce come territorio di confronto su contenuti, tecniche e linguaggi della new generation.
Per la prima volta in Torre Unipol, Quayola torna a rappresentare la vision del museo d’impresa del Gruppo Unipol presentando Storms, una serie di stampe che approfondisce la sua ricerca sulla tradizione della pittura di paesaggio, esplorandone la sostanza pittorica attraverso tecnologie avanzate e richiamando le celebri tele di William Turner. Quayola acquisisce dati dalle riprese “dal vero” per poi rielaborarli attraverso un processo di game engine: grazie all’utilizzo di custom-software e di algoritmi per l’analisi delle immagini e la manipolazione dei dati, il lavoro di Quayola dissolve, disgrega e trascende la descrizione del paesaggio, per restituirne una rappresentazione che vira verso l’astrazione.
“Ogni sera vediamo il tramonto. Sappiamo che la terra si sta allontanando dal Sole. Eppure la conoscenza, la spiegazione, non si adatta mai del tutto alla vista.” Immerso in un allestimento site specific che rinnova radicalmente gli spazi espositivi, e che enfatizza il rapporto percettivo fra le opere di Quayola, la luce naturale e le vedute di paesaggio che caratterizzano il 25° piano, il visitatore si trova a vivere un’esperienza estetica unica e sublime, che riecheggia quella di Turner e dei pittori romantici: una specie di magia, risultato del rapporto fra uomo, natura, arte e tecnologia.