Livio Senigalliesi. Diario dal fronte


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È al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano che, fino all’8 gennaio prossimo, Livio Senigalliesi (Milano, 1956) espone il suo “Diario dal fronte” con cui ripercorre la sua intera carriera che ha documentato 25 conflitti in circa 30 anni di lavoro.

La rassegna, a cura di Barbara Silbe, presenta una selezione di 50 fotografie in bianco e nero e a colori, raccolte in scenari di guerra, dal Medio-Oriente al Kurdistan, dal Kuwait all’Unione Sovietica, all’Africa.

Un approfondimento è dedicato al Vietnam dove, ripercorrendo il ‘sentiero di Ho Chi Minh’, ha riportato gli effetti sulle popolazioni locali dell’Agent Orange, il defoliante alla diossina nebulizzato dall’aeronautica statunitense sulle zone di foresta dove si annidavano i Vietcong.

BUNIA/ITURI/CONGO GIU 2003 PROFUGHI SI AFFOLLANO INTORNO AL COMANDO DELLA MONUC IN CERCA DI CIBO E PROTEZIONE. FOTO LIVIO SENIGALLIESI

Attraverso il suo sguardo attento e imparziale, Senigalliesi ha costruito negli anni un archivio che si rivela oggi una preziosa testimonianza storica dei territori e delle popolazioni colpite dai conflitti, interessandosi particolarmente a fornire documentazione degli effetti “collaterali” che questi lasciano dietro di sé, soprattutto sui civili.

Le sue fotografie sono scattate da vicino, stando in mezzo alla gente che soffre, condividendo con loro i pericoli, il freddo, la fame, percorrendo gli stessi sentieri di fuga e tornando nei luoghi per anni per vederne i cambiamenti o raccogliere le storie dei sopravvissuti.

La mostra conduce a una ulteriore riflessione sui temi della pace. Proprio in questi mesi, infatti, cade la ricorrenza del 60° anniversario della Pacem in terris, enciclica di Papa Giovanni XXIII pubblicata nell’aprile del 1963. Il santo pontefice scriveva in un momento storico di grande cambiamento culturale ed economico, caratterizzato da una nuova fase delle relazioni internazionali dominata dalla minaccia nucleare al seguito della guerra fredda tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, all’indomani della costruzione del muro di Berlino del 1961 e della crisi di Cuba del 1962, ponendo l’accento sui diritti dell’uomo, sul bene comune, sul rispetto delle minoranze, sulla comunicazione e il rispetto tra le nazioni, sui rifugiati politici e sul disarmo.

Argomenti di grande attualità ripresi più volte anche da papa Francesco che ricorda quanto la pace sia “anche una sfida che chiede di essere accolta giorno dopo giorno. La pace è una conversione del cuore e dell’anima” (messaggio per la LII giornata della Pace, 1° gennaio 2019) e “azione di costruzione di una nuova umanità” (Enciclica Fratelli tutti, 2020).

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