La “Larme de Galaxie” è un’opera di Jean Arpche si era “persa” nei depositi dei Musei Civici Fiorentini e ora riaffiora per essere messa in mostra al Museo del Novecento di Firenze in contemporanea alla mostra di Alberto Magnelli “Armocromie”, fino al 15 febbraio 2023.
Questo avviene nell’ambito del progetto di valorizzazione delle opere e degli artisti presenti nelle collezioni civiche fiorentine.
La mostra monografica, dedicata ad Alberto Magnelli, maestro dell’astrattismo internazionale, realizzata a cura di Eva Francioli, si inserisce all’interno del ciclo espositivo che, con cadenza regolare, intende delineare dei brevi ritratti di grandi artisti del ventesimo secolo, nell’intento di approfondire specifici aspetti della loro pratica ed episodi meno indagati della loro vita.
Questa consente di riscoprire la complessa parabola creativa dell’artista, a partire dall’esposizione dell’intero lascito destinato dallo stesso Magnelli, in punto di morte, alla propria città natale, Firenze. Esposto per la prima volta nel 1973 alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, il Legato Alberto Magnelli si compone di una serie di opere che includono dipinti, disegni e collage, realizzate tra il 1914 e il 1968.
Ancora una volta, il rapporto virtuoso tra il Museo Novecento e il mondo accademico ha dato vita a un’importante riscoperta: “Larme de galaxie” (1962), piccolo capolavoro donato dall’artista alsaziano alla città di Firenze all’indomani della drammatica alluvione del 1966, tornato alla luce dopo quasi due anni di studio e ricerche condotti da Emanuele Greco, curatore della mostra. L’opera, un unicum nella produzione scultorea di Arp, è protagonista assoluta del progetto espositivo e dialoga con un dipinto di Leone Minassian, pittore e critico di origine armena, autore ingiustamente ai margini della storia dell’arte e ora oggetto di valorizzazione da parte del Museo Novecento, tramite tra Arp e Firenze.