Ettore Sordini


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Il CRAC Puglia (Centro di Ricerca Arte Contemporanea) della Fondazione Rocco Spani onlus a Taranto, ospita la mostra retrospettiva del maestro Ettore Sordini (Milano, 1934 – Fossombrone, 2012) a cura di Roberto Lacarbonara e Alberto Mazzacchera.

L’iniziativa è promossa e organizzata dallo stesso CRAC Puglia, unitamente alla Galleria Roberto Peccolo di Livorno, all’Archivio storico Ettore Sordini di Cagli (PU), ed è patrocinata da Comune di Taranto, Regione Puglia (Assessorato Cultura, Tutela e Sviluppo Dellemi Imprese Culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica) e Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e in collaborazione con istituzioni territoriali e nazionali, le associazioni Amica Sofia di Perugia, F@MU (Famiglie al Museo), Comitato per la Qualità della Vita, Amici dei Musei Taranto, Tarenti Cives, #Ante Litteram, Gruppo Taranto, FAI delegazione di Taranto, Ella e AMACI nell’ambio della diciottesima Giornata del contemporaneo.

Ettore Sordini, Passeggiata, 1959, Olio e grafite su tela

La mostra rappresenta la prima retrospettiva realizzata in Italia a dieci anni dalla scomparsa del pittore milanese e raccoglie una significativa selezione delle opere degli anni ’60-70, nel solco della ricerca svolta accanto e oltre i gruppi del Cenobio e Nucleare.

Per l’occasione è stata realizzata, per le edizioni CRAC Puglia, una pubblicazione contenente testi introduttivi di Fabiano Marti, Assessore alla Cultura del Comune di Taranto, Giovanna Tagliaferro, direttore della Fondazione Rocco Spani Onlus; testi critici di Roberto Lacarbonara e Alberto Mazzacchera, curatori della mostra, apparato iconografico e note bio-bibliografiche del maestro. Nel periodo della mostra, oltre alle visite guidate, si terranno gli “Incontri d’esperienza” e si realizzeranno laboratori didattici con le scuole del territorio.

Animatore e protagonista nella Milano artistica del dopoguerra, Ettore Sordini conosce e frequenta Lucio Fontana, di cui diviene amico e discepolo. Su suo invito, partecipa alla Triennale di Milano del 1954. Nel 1956 aderisce al Movimento Nucleare e con gli amici Piero Manzoni e Angelo Verga si impegna in una serie di elaborazioni teoriche, che confluiranno, sotto forma di invettive e dichiarazioni programmatiche, in numerosi manifesti, tra i quali “Per la scoperta di una zona di immagini” (1956) e “Contro lo stile” (1957). La sua ricerca cresce e definisce il suo interesse per “il segno”, un segno da lui stesso definito “misurato e parsimonioso”, quasi impalpabile. Verso la fine degli anni ‘50, Sordini attua un approfondimento del rapporto tra segno-gesto e natura, le opere acquistano così una maggiore spazialità lirica, accompagnata da un cromatismo tenue e delicato.

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