Flavio Favelli. Storia dei soldi


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Una mostra di Flavio Favelli è allestita al MTN, Museo Temporaneo Navile di Bologna, visibile dall’esterno del Museo fino al 10 luglio prossimo, da un progetto di Flavio Favelli in collaborazione con Marakanda – Open Group.

Il progetto rientra nella volontà di tracciare un percorso inedito di relazione e scambio tra l’ambito artistico e quello più estesamente sociale. Il tentativo è quello di unire linguaggi e contesti apparentemente lontani al fine di creare un’estesa esperienza di condivisione in grado di avere una positiva ricaduta sulla società

Flavio Favelli, Storia dei soldi, serigrafia

In quest’ottica si inserisce perfettamente “Storia dei soldi” di Flavio Favelli, nonostante l’apparente semplicità dell’idea – fare disegnare delle banconote a determinate categorie di persone (immigrati, disabili, religiosi, imprenditori, militari, ecc.) – il progetto prevede un’inedita relazione e scambio osmotico tra il linguaggio dell’arte e quello della società in senso esteso.
Attraverso un oggetto molto potente e controverso, il denaro, l’artista invita a spostare l’attenzione dal suo valore artificiale e simbolico a quella dell’oggetto in sé, solitamente di pregevole fattura e sofisticata bellezza formale. Quanti di noi tenendo in mano le vecchie lire si sono resi conto che su di esse venivano effigiati grandi artisti come Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Leonardo, ecc.? Per questa seconda fase del progetto, la prima è stata realizzata a Forlì nel 2018 con immigrati africani seguiti dalla cooperativa sociale DiaLogos, l’artista ha interagito con nove utenti di Marakanda, laboratorio protetto per persone adulte con disabilità, gestito dalla cooperativa sociale Open Group, proponendo loro di scegliere e realizzare alcune banconote, una selezione delle quali è in mostra.
La forza di questo progetto consiste da un lato nell’integrare democraticamente ogni voce nel grande processo di narrazione riguardante l’essere umano e la sua capacità di raccontarsi attraverso le immagini, dall’altro nel coraggio di aprirsi a questa possibilità e incominciare a vedere le cose che crediamo di conoscere con occhi nuovi.
Desideriamo ringraziare Flavio Favelli per averci coinvolti in quest’esperienza significativa e Monica Macchiarini di Marakanda – Open Group per aver avuto fiducia nel progetto e averlo seguito con generosità nella sua realizzazione con i meravigliosi utenti del centro: Veronica Albertini, Carlotta Bacchelli, Ramona Benuzzi, Matilde Bignami, Valentina Bruni, Alessandro Gabrielli, Stefano Livrieri, Paolo Rossi e Fabrizio Tartari.
Nella project room, in dialogo con il progetto nella main room, sarà presente un’opera della studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Alessia Cincotto, dal titolo “Dieci luoghi da visitare a Colle Ameno”. Una selezione di cartoline, con interventi a mano dell’artista, evidenzia il paradosso di un’immagine che assimiliamo come parte della nostra esperienza ma che in realtà non è che una sovrastruttura, una stampella per la memoria che può quindi scomparire.

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