Tony Cragg alla Reggia di Venaria


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Tony Cragg espone, fino all’8 gennaio 2023, dieci sculture, realizzate tra il 1997 e il 2021, che si riconnettono al genius loci della Reggia di Venaria Reale (TO) in una sorta di ridefinizione post-moderna dello stile Barocco e Rococò.

L’artista inglese ritorna in questo modo in Italia dopo l’installazione realizzata per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, con questa mostra realizzata a cura di Guido Curto.

Tony Cragg, Runner, 2015, bronzo cm 420x280x158, ph Pino Dell’Aquila

Le sculture di Cragg, uno degli artisti contemporanei inglesi più affermati al mondo, sono ambientate all’interno del percorso espositivo permanente della Reggia, a cominciare dalla Corte d’onore, proseguendo nel Parco Alto dei Giardini, per arrivare fino al salone interno nella testata delle Scuderie Juvarriane.
Si tratta di dieci opere di grandi dimensioni, plasmate usando svariati materiali che paiono modellate su un gigantesco tornio di vasaio che alludono sia ai sistemi del mondo microbiologico, sia a quello dei contesti urbani e industriali. 

Tre sculture sono collocate all’interno delle Scuderie Juvarriane, mentre le altre sette si trovano tra i Giardini e la Corte. 

Dal “Runner” ad “Outspan” che con le loro forme che ricordano i movimenti e le forme della natura, ma anche linee quasi aliene e di un altro mondo, fino alle opere in legno “Integers” e “Karst” che i loro volumi plastici e sinuosi sembrano prendere vita in autonomia, muoversi quasi, ricordano il marmo colorato.  

L’esposizione di opere dagli anni ‘90 a quelle più recenti è possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Tucci Russo e la Skulpturenpark Waldfrieden. 

Insieme alla opere di Cragg viene anche presentata che l’opera del torinese Giovanni Anselmo “Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più”, già presente ai Giardini della Reggia. 

Il lavoro di Tony Cragg analizza le molteplici relazioni esistenti tra l’essere umano e l’ambiente. Usufruendo di un’ampia selezione di materiali e di tecniche scultoree, l’artista tematizza la complessa connessione tra la figura, l’oggetto e il paesaggio, che per Cragg include sia sistemi geologici e microbiologici che contesti urbani e industriali.

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