La mostra Deflections, ideata e curata da Giacomo Zaza per l’ex Chiesa del Convento di San Francesco della Scarpa di Lecce, fino al 24 giugno prossimo, è patrocinata dalla Provincia di Lecce e dal Polo Biblio-Museale Catromediano.
Il progetto espositivo presenta un panorama artistico polisemico costellato di numerosi deviamenti e spostamenti e le cinque esperienze in mostra aprono continui momenti di contatto con orizzonti riflessivi.
Come afferma il curatore Giacomo Zaza: “Deflections presenta l’opera di cinque artisti contemporanei impegnati in pratiche intermediali riflessive capaci di intervenire nei processi socio-culturali. Queste cinque pratiche si muovono, quasi fossero una forma di vita in evoluzione, seguendo molteplici direttive, tra diversi espedienti tecnici (dal disegno al video, dalla scrittura poetica all’oggettuale), verso momenti discontinui di esercizio critico e immaginazione politica – producendo un mutamento della nostra esperienza e del contesto (tanto iconografico quanto architettonico) dell’ex Chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce.
Da Paola Mancinelli (Taranto, 1974), Antonio Della Guardia (Salerno, 1990) e dall’artista svedese Lina Selander (Stockholm, 1973), all’iraniana Shadi Harouni (Hamedan, IR, 1985) e l’artista cubana Glenda León (La Habana, 1976), l’arte contemporanea rigenera l’alterità e la ricchezza sensibile del mondo mettendo in campo delle “deviazioni” visive che attuano cambiamenti e abbandonano le vie ordinarie del nostro sguardo e del nostro pensiero. Produce una gamma mista di spazio e tempo mutevoli, non filtrati da quei linguaggi mediali che aspirano a garantire una percezione immediata.
I cinque artisti restituiscono a modo loro gli ambiti multiformi e impregiudicati della realtà. A ogni artista corrisponde una “deviazione” cognitiva e visiva. Ciascuna deviazione ci allontana dai campi abituali – che oggigiorno possiedono un elevato tasso di mediatizzazione schematizzante – e ci avvicinano a immagini nate dall’esplorazione, dal racconto, dalla negoziazione. Immagini che possiedono nuove implicazioni culturali”.
La mostra si avvale della collaborazione della Galleria Tiziana Di Caro di Napoli.