Ai Weiwei – La Commedia Umana


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Fino al 30 settembre una serie di nuove opere in vetro dell’attivista e artista cinese di fama mondiale è esposta nelle sontuose sale di Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, uno dei più prestigiosi palazzi affacciati su Canal Grande, oggi sede del Museo del Settecento Veneziano.
Tra le nuove opere site-specific si trova “La Commedia Umana”, un lampadario di dimensioni colossali, risultato di una collaborazione triennale tra l’artista e i maestri vetrai di Berengo Studio.

Una drammatica cascata di ossa, teschi e organi diventa un impressionante monumento alle vite perse nel corso della pandemia, attraverso il quale Ai Weiwei manda un chiaro messaggio sulla mutevolezza della vita, incoraggiandoci a pensare al futuro.

Ai Weiwei, La Commedia Umana

Questa opera monumentale e sorprendente, giunge da Roma, dove era esposta alle Terme di Diocleziano ed è una gigantesca scultura in vetro carica di humor nero e riferimenti alla Storia dell’Arte. Un colossale lampadario, di oltre 6 metri per 9, composto da 2 mila parti in vetro di Murano (lavorate ed assemblate a mano).

La Commedia Umana è un tentativo dell’artista di origine cinese di rileggere l’antichissimo tema del Memento Mori in chiave contemporanea. Mixando, nello stesso tempo, elementi iconici della sua poetica alla rappresentazione. Così a teschi ed ossa, l’opera, intervalla granchi e il leggiadro simbolo di Twitter. Ovviamente, Ai Weiwei, cerca di darle brio con la satira sociale. Espressa dalla scelta di costruire un lampadario in vetro di Murano simbolo di buon gusto, artigianalità ed eleganza.

È il tema stesso a contenere la satira sociale (di fronte alla morte i costumi e l velleità di un’epoca sono irrilevanti). E lo è fin dai tempi in cui le Terme di Diocleziano erano un complesso termale capace di ospitare fino a 3mila persone.

L’installazione è frutto di un gigantesco impegno da parte dell’artista e dello studio per la lavorazione del vetro Berengo di Venezia. Un lavoro talmente lungo e complicato che per ultimarlo sono stati necessari tre anni e un’opera di ricerca che si è innestata sull’abilità artigianale.

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