Mostra .ЯƎ


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A Palazzo Reale di Palermo, fino al 31 ottobre, nell’era del virtuale sedici artisti affrontano la “realtà reale” per una rinascita collettiva e si confrontano nella Mostra .ЯƎ.

Le opere esposte sono dei seguenti artisti: Alberto Burri, Saint Clair Cemin, Tony Cragg, Zhang Hong Mei, Anselm Kiefer, Jeff Koons, Sol LeWitt, Emil Lukas, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Tania Pistone, Andres Serrano, Ai Wewei e Gilberto Zorio.

Sedici sensibilità artistiche sferzanti che hanno scelto di sviluppare espressioni artistiche non nella direzione della disumanizzazione o del post – umano. Sedici artisti, puntando il dito nella piaga di un ridente conformismo che spesso ha lacerato la creatività, immergono il fruitore in una dimensione riflessiva e di funzione sociale dell’opera d’arte.

Palazzo Reale, Palermo

La mostra è ideata e organizzata da Fondazione Federico II e Ars, in collaborazione con la Fondazione Burri, Collection Lambert en Avignon, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Fondazione Pistoletto.
Il titolo della mostra evoca da subito il senso del progetto. Ossia l’esigenza e lo slancio vitale a rielaborare e riorganizzare le proprie azioni dopo eventi stravolgenti e annichilenti come la pandemia, la regressione democratica e la guerra. .ЯƎ esprime l’urgenza di uscire dalla coazione a ripetere per riaccendere la comprensione e la riscrittura della realtà, che non può prescindere dalla necessità di “rinascita” (REbirth), “ricostruzione” (REconstruction), “riavviamento” (REboot), come recupero di un’esistenza non omologata.
L’overdose di immagini del mondo contemporaneo e del mondo virtuale fa sì che il vero assente sia il reale corpo del mondo, che la nostra coscienza (per semplificare) opacizza fino a renderlo assente. Il rischio contro cui opporre RƎSISTENZA, è una civiltà della semplificazione in cui l’arte finisce per essere concepita come rappresentazione effimera della realtà.
Artisti che hanno riacceso l’orizzonte dell’arte, riscoperto l’essenzialità del linguaggio e, in taluni casi, una spiritualità non ipocrita. Una prospettiva semantica che non riduce la realtà ad immagine stereotipata.
La mostra .ЯƎ aspira a porre Palermo come capitale dell’arte contemporanea, proprio nel periodo chiave di una rinascita collettiva. Il percorso di costante crescita della Fondazione Federico II degli ultimi quattro anni ha consentito di confrontarsi con alcuni tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea a livello mondiale.

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