A Palazzo Franchetti di Venezia, in concomitanza con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e fino al 23 ottobre, è allestita una mostra di Antoni Clavé (Barcellona, Spagna, 1913 – Saint-Tropez, Francia, 2005).
Egli è tra gli artisti che hanno fornito una delle interpretazioni più riuscite e originali di come attraversare il confine tra figurazione e astrazione; oggi torna a Venezia, città che ha ribadito e consacrato il successo di cui l’artista stava già godendo a livello internazionale con l’assegnazione dell’intero padiglione spagnolo alla sua incessante ricerca nel 1984.
La mostra, che si compone di una cinquantina di opere tra dipinti e sculture anche di grandi dimensioni, selezionate per esplorare uno dei temi più cari all’artista: quello dei guerrieri, è organizzata da ACP, Art Capital Partners in collaborazione con Antoni Clavé Archives ed è realizzata a cura di Aude Hendgen, responsabile degli Archivi Antoni Clavé e Sitor Senghor, curatore indipendente. Successivamente, l’esposizione sarà poi ospitata dal 23 marzo al 27 maggio 2023 presso la Fondazione Donwahi di Abidjan.
Attraverso il filtro del tema del guerriero, la mostra offre l’opportunità di indagare la ricerca del grande maestro spagnolo attraverso l’evoluzione del suo stile. Questo è infatti un tema ricorrente nella sua ricerca e compare già nel 1958 in primo luogo nei sui dipinti per poi acquisire sostanza e volume e popolare così anche il mondo delle sculture. Segue la fortunata serie dei Re che domina l’immaginario artistico dell’artista negli anni 50 e continua così la scelta di figure antiche, degli ultimi eredi di una civiltà scomparsa che vengono trasformati in archetipi potenti dell’eredità spagnola.
I dipinti spaziano proprio dal 1958 fino agli anni 90 e sono inclusi alcuni imprescindibili lavori già esposti nella Biennale di Venezia del 1984.
Le sculture, che includono anche i famosi “armadi”, rivelano l’amore di Clavé per i materiali quanto più eterogeni, tra cui legno, metallo, cartone e di scarto.
Questo tema del combattente occupa un posto privilegiato, in particolare in relazione alle maschere statuarie e africane di cui si circonda nel suo studio parigino: le sue prime sculture in bronzo realizzate nel 1960 rappresentano guerrieri. Sono presenti anche nei suoi oggetti-assemblee che sono i suoi “armadi”, e su scala monumentale, sono sempre i soggetti, con i re, nei suoi “tapisseries-assemblage”.
Nei suoi dipinti, il tema dei guerrieri sopravvive all’astrazione. Le maschere collage, le sagome tracciate e altri personaggi grotteschi appena abbozzati sono tutti soldati che hanno invaso le opere di Clavé per diversi decenni. Tecnicamente, sono presenti anche i collage di carta accartocciata, goffrata e/o stampata, le pieghe e gli spazi di apertura e le illusioni ottiche. Tuttavia non si tratta mai di un sistema.