Al Museo Civico di Pistoia, nel chiostro interno del Palazzo Comunale, il trecentesco Palazzo degli Anziani, fino al 29 aprile è esposta la mostra “Second life: tutto torna”, dedicata al rapporto tra arte, bellezza e sostenibilità ambientale che espone al pubblico le opere vincitrici del concorso indetto da Alia Servizi Ambientali S.p.A.
Si tratta di un progetto a cura di Marco Meneguzzo rivolto a giovani artiste e artisti sotto i 29 anni, chiamati a confrontarsi, utilizzando qualsiasi tipo di materiale e di supporto, con i temi molto sentiti e dibattuti della sostenibilità ambientale, del recupero e riciclo della materia.
Tra le circa trenta opere in mostra, selezionate come finaliste del concorso tra quasi cento progetti, spiccano le tre vincitrici, scelte da una giuria di affermati critici, storici e direttori delle principali istituzioni toscane. “No one should die for fashion”, realizzato con la pratica del ricamo su una camicia e un paio di jeans, è il progetto che si è aggiudicato il primo premio, firmato dalla giovanissima Mariarita Ferronetti, classe 2000. È un grido d’allarme sull’impatto del fast fashion, facendo riferimento in particolare al disastroso crollo del Rana Plaza in Bangladesh, edificio commerciale di otto piani in cui persero la vita 1129 persone. I capi di cui si compone questo lavoro infatti provengono dal Bangladesh e sono stati prodotti nello stesso anno del crollo.
“Sub Respiro” (2020), seconda opera classificata, è un progetto video di Miriana di Martino che chiama a riflettere sull’impatto degli imballaggi nell’ambiente. Realizzato durante il periodo del lockdown, porta lo spettatore ad immergersi in un fondale marino pieno di rifiuti: il suo respiro, simulato nella parte sonora del video, diventa sempre più affannoso man mano che i rifiuti aumentano, poiché ormai si trova intrappolato e impossibilitato nelle sue azioni, senza nessuna via d’uscita. “Tensioni attive”, installazione di Alice Bertolasi, realizzata attraverso reazioni chimiche, è invece la terza classificata, selezionata in quanto mostra tangibilmente e senza inutili abbellimenti il processo di degrado degli elementi della vita quotidiana.
Tre anche le opere esposte che hanno ricevuto dalla giuria del concorso una menzione speciale. Esse sono: “Global Warming”, che si pone come un monito per l’umanità verso gli effetti del riscaldamento globale, realizzato da G.RIOT (un gruppo di giovani artiste: Rellini, Fontani, Socci, Pedrone) usando tecniche pittoriche 3D e incisioni su calce minerale con stilo metallico in acciaio-titanio, pitture ad olio e spray su compensato a fondo calce; “Abbandonatamente” di Noemi Ferrari, opera realizzata con stampa a secco su carta cotone Hahnemühle e pastelli e la coppia di immagini fotografiche “Avrei voluto saper cucir, tu sai farlo?” di Ilaria Feoli.
Gli altri artisti selezionati che troviamo in mostra sono: Alessandro Armetta, Susanna Bagdzinska Mierzejewska, Dalila Boualoua, Laura Cescon, Gaia D’inzeo, Andrea Di Giovenale, Ilaria Feoli, Noemi Ferrari, Lisa Fornaroli, G. Riot (Gruppo: Rellini, Fontani, Socci, Pedrone), Andrea Gianfanti, Greta Gibilisco, Ambra Grassi (Ember), Giulio Locatelli, Natalia March, Linda Mauri, Matteo Moni, Elisa Pietracito, Roksolana Rogovska, Giacomo Sala, Sara Santarelli, Matilda Stefanini, Lorenzo Temussi, Alice Terragni, Domenico Vandai , Matilda Vit, Zhang Yu.