Le vibrazioni del colore


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L’I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato e lo Studio d’Arte GR di Pordenone, promuove e realizza la doppia mostra personale di Claudio Rotta Loria (Torino, 1949) e Jorrit Tornquist (Graz, Austria, 1938), “Le vibrazioni del colore”, curata da Giovanni Granzotto e Anselmo Villata e allestita nello storico e suggestivo Castello del Monferrato di Casale (AL), Sale Chagall, fino al 31 gennaio 2022.

La mostra è composta da circa cinquanta opere dei due maestri che, pur lontani geograficamente di origine e di formazione, ma anche di età, presentano forti affinità nella ricerca e nei risultati estetici, formali, cromatici, luministici.

Jorrit Tornquist, Opus 473, 1970-76, acrilico su tela, 80x80cm

Per entrambi questi due Maestri dell’Arte Contemporanea, la percezione visiva è legata all’emozione che un’epifania cromatica o luministica riesce ad accendere in ogni spettatore. 

Per Claudio Rotta Loria la mostra è incentrata soprattutto sulle Superfici a interferenza luminosa, ricerca iniziata alla fine degli anni ‘60 e poi continuata, pur con qualche digressione ed esplorazione in altri campi, fino ai giorni nostri. La costante del lavoro di Rotta Loria, è quella di andare a scovare le dinamiche e le possibilità delle superfici colpite e attraversate da una luce radente che, più che individuare le forme, riesce magicamente ad animarle attraverso impercettibili vibrazioni, e attraverso sottili e impalpabili fremiti luministici. 

Nel caso Tornquist, austriaco naturalizzato bergamasco, si tratta di una lunga cavalcata che parte dai primi Opus: una ricerca mai interrotta che trova negli anni ‘60 e ‘70, un particolare approfondimento delle problematiche della luce in rapporto alla percezione cromatica. Tornquist poi continuerà l’approfondimento del discorso percettivo, sottolineando sempre di più le qualità e le caratteristiche del pigmento, utilizzato sia con diverse tipologie di addensamento dello stesso, sia in un continuo cambiare i supporti in cui esso si può riconoscere (tele, stracci, garze, legno, ecc.)

Il confronto anche fra i pieni e i vuoti, fra il totale e il parziale dell’opera, continuerà a sollecitare gli studi di Tornquist sulle possibilità cromatiche, per arrivare infine, ritornando quasi alle origini, a scoprire come il colore si dichiari e si nasconda nella stessa opera. 

Così Anselmo Villata sintetizza le due personalità: “Claudio Rotta Loria plasma le sue creazioni attraverso la ricerca dell’estrema semplicità degli elementi che strutturano la composizione, combinandoli con precisione e raggiungendo risultati di spiccata eleganza e immediatezza: le sue opere sono dirette e incisive modulando vibrazioni intense che assimilano la ricerca estetica a quella analitica caratterizzando, in questo modo, una immediata familiarità nella foggia che stimola con indicazioni precise l’interazione artista/fruitore.

Jorrit Tornquist attraverso il colore alimenta un processo di stimolo nei confronti del pubblico che, dalle superfici uniformi alle tele che svelano il telaio e ciò che sta dietro l’opera, entra in una dimensione nuova e affascinante fatta di sfumature e variazioni cromatiche che nel loro sviluppo si connotano come delle vere e proprie sinfonie cromatiche. La sua storia e la sua ricerca relativamente alla teoria del colore si esplicitano con l’ausilio del supporto artistico che manifesta, di opera in opera, proprietà peculiari da scoprire e delle quali godere.”

La mostra è corredata da un volume edito da Verso l’Arte contenente i testi critici dei curatori, le foto delle opere esposte, le biografie degli artisti.

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