Terra sacra. L’arte necessaria


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“Terra sacra. L’arte necessaria”, curata da Flavio Arensi, organizzata e prodotta dal Comune di Ancona e dal Museo Tattile Statale Omero, con il Fondo Mole Vanvitelliana, con la collaborazione della Soprintendenza delle Marche, il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona attraverso il bando Valore Territori, con il patrocinio di ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, è nata nell’ottobre del 2016 quando, durante l’inaugurazione dell’esposizione “Ecce Homo” sulla condizione umana attraverso la scultura figurativa, si percepirono le maggiori scosse del terremoto che stava toccando la regione.

Leonardo Cremonini, Donne addormentate al sole, 1954-1955, Olio su tela cm 96,5×129,5, Collezione privata


Il percorso espositivo della mostra, aperta fino all’8 maggio 2022, che si dispiega per tutti i luoghi della Mole Vanvitelliana, dalle mura alla corte, dal Magazzino Tabacchi al deposito della Soprintendenza delle Marche, presenta le 120 opere di 37 artisti, portavoce di linguaggi espressivi, spesso molto diversi tra loro: Claudio Abate, Guido Airoldi, Giovanni Albanese, Peppe Avallone, Gianfranco Baruchello, Matteo Basilè, Mirella Bentivoglio, Renato Birolli, Gregorio Botta, Andrea Bruno, Silvia Camporesi, Maurizio Cannavacciuolo, Leonardo Cremonini, Gino De Dominicis, Flavio Favelli, Franco Fanelli, Piero Fogliati, Paolo Icaro, Antonio Marras, Titina Maselli, Pietro Masturzo, Marco Mazzoni, Zoran Music, Gina Pane, Luca Pancrazzi, Filippo Piantanida, Franco Piavoli, Franco Pinna, Pasquale Palmieri, Roberto Pugliese, Davide Quayola, Salvo, Giorgio Santucci, Giuseppe Spagnulo, Pierantonio Tanzola, Alessandro Tesei, Zerocalcare.

Accompagna l’esposizione, un catalogo, edito da Skira, con testi di Flavio Arensi, curatore della mostra, dell’antropologa Piera Talin, Andrea Mangialardo e dei documentaristi Alessandro Tesei e Danilo Garcia Di Meo, quest’ultimo dedicato al progetto Quatrani che si è interessato di indagare l’adolescenza dei ragazzi dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.

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