Inferno


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Alle Scuderie del Quirinale, Roma, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, è allestita la mostra Inferno dedicata al Sommo Poeta, a cura di Jean Clair. Aperta fino al 9 gennaio 2022, è un’esposizione potente, ambiziosa e spettacolare, capace di condurre il visitatore in territori inattesi attraverso la forza delle immagini e la profondità delle idee.

Pieter Huys (1519ca-1584ca)-Inferno, 1570-Museo del Prado, Madrid

È la prima grande rassegna d’arte dedicata a questo tema che racconta la persistenza dell’iconografia del mondo dei dannati dal Medioevo ai nostri giorni.
Accompagnati dalla parola dantesca, si attraversano i luoghi terrifici e le visioni laceranti dell’Inferno così come sono stati rappresentati dagli artisti di tutte le epoche, dalle schematiche scene medievali alle sublimi invenzioni rinascimentali e barocche, dalle tormentate visioni romantiche fino alle spietate interpretazioni psicoanalitiche del Novecento. Un’intera sezione è dedicata alle varie traslitterazioni dell’esperienza dell’Inferno in terra: la follia, l’alienazione, la guerra, lo sterminio. Oltrepassato il culmine del Male, la mostra trova la sua conclusione con l’evocazione dell’idea di salvezza, affidata da Dante all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.
Grazie al supporto straordinario della Biblioteca Apostolica Vaticana, per le prime settimane della mostra è concesso in prestito il capolavoro più celebre ed emblematico di tale iconografia, la voragine infernale di Sandro Botticelli.
Il percorso si dipana attraverso più di duecento opere d’arte concesse in prestito da oltre ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e prestigiose collezioni private provenienti, oltre che dall’Italia e dal Vaticano, da Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Bulgaria.
Tra i capolavori, sono esposte opere di Beato Angelico, Botticelli, Bosch, Bruegel, Goya, Manet, Delacroix, Rodin, Cezanne, von Stuck, Balla, Dix, Taslitzky, Richter, Kiefer.
Elemento spettacolare e chiave narrativa della mostra, in apertura di percorso, è il modello di fusione in gesso in scala 1:1 della monumentale e celeberrima Porta dell’Inferno di Auguste Rodin: vertice delle riflessioni artistiche di tutti i tempi sul poema di Dante, eccezionalmente concesso in prestito dal Musée Rodin di Parigi e oggetto di un significativo sforzo organizzativo.

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