Borzoni – Guerrieri, in mostra a Rubiera


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Sono due le mostre personali in contemporanea all’Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), fino al 19 dicembre che espongono le ricerche condotte da Michele Borzoni sul tema della logistica e da William Guerrieri sul tema del lavoro industriale in relazione ai cambiamenti tecnologici, previste dal progetto di indagine JOBS. Nuove forme e spazi del lavoro nell’Emilia centrale, vincitore del bando Strategia Fotografia 2020 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. In collaborazione con il Comune di Rubiera e il sostegno di BPER.

Con “Centrali logistiche alimentari”Michele Borzoni presenta una ricerca visiva sulle grandi superfici dedicate alla movimentazione di prodotti del comparto agroalimentare in Emilia Centrale. Il settore agro-alimentare della regione costituisce uno dei motori trainanti dell’economia su scala regionale e nazionale e le infrastrutture della grande distribuzione organizzata contribuiscono all’occupazione di grandi superfici lungo le maggiori arterie di comunicazione dell’Emilia centrale. Centrali logistiche alimentari è quindi un progetto che esplora visivamente le fabbriche che movimentano e lavorano dietro agli scaffali dei supermercati.

Michele Borzoni, da Centrali logistiche alimentari, 2021

William Guerrieri, nella sua indagine dal titolo “Corpi e macchine al lavoro”, propone l’osservazione della interazione uomo-macchina, al centro dell’evoluzione del lavoro in rapporto alle tecnologie nell’Industria 4.0. In questi decenni, media e molta fotografia contemporanea si sono preoccupati di sottolineare l’aspetto immateriale del lavoro, se non la stessa scomparsa del lavoro nei sistemi industriali avanzati. Tuttavia, come sostiene Guerrieri, la dimensione fisica del lavoro è ancora presente nel mondo occidentale, in forme meno appariscenti di quelle del modello fordista, ma comporta in ogni caso un coinvolgimento dell’individuo, attraverso il suo corpo e la sua mente, considerati una unità inscindibile. Osservando i movimenti del corpo in brevi sequenze fotografiche, Guerrieri ci invita a osservare l’interazione dell’uomo con i dispositivi informatici e meccanici nel lavoro digitale, nella super visione di sistemi di lavorazione automatici o sulle moderne linee di assemblaggio di aziende leader nella produzione di motori elettrici e riduttori e motori a combustione.

Oltre ai lavori di Borzoni e Guerrieri, sono presentati al pubblico le ricerche realizzate dai sette partecipanti al Laboratorio di fotografia dal titolo “Corpi e macchine al lavoro”, condotto da William Guerrieri nella primavera di quest’anno. Gli artisti sono: Vilma Bulla, con “Relax a bit!”,  Giovanni Cecchinato, con “Terrae Calcei”Stefano Forti, con “Qui si forgiava l’acciaio”, Matteo Montaldo, con “Freelance”, Fabio Morassutto, con “Le Alpi in un palmo di mano”, Leonardo Stefani, con “Out of Office”, Silvia Vespasiani, con “At Check”.

Inoltre, questo progetto prevede anche la presentazione degli esiti di quattro indagini interdisciplinari a cura di Antonello Frongia (Università Roma 3), Stefano Munarin (IUAV di Venezia), Federico Zanfi (Politecnico di Milano) con il coordinamento di William Guerrieri, affidate a coppie di fotografi e ricercatori, mirate a sviluppare uno studio sulle complesse esternalità indotte dall’affermarsi delle nuove forme di lavoro e produzione nell’Emilia centrale. I risultati visivi e testuali prodotti dai fotografi Allegra Martin, Nicolò Panzeri, Andrea Pertoldeo e Andrea Simi e dai ricercatori Marta De Marchi, Cristiana Mattioli, Michela Pace e Stefano Saloriani saranno raccolti all’interno di una pubblicazione a corredo della mostra.

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