Al MEF, Museo Ettore Fico di Torino, fino al 19 dicembre sono allestite tre mostre in contemporanea: di Agnahuei “A noi importa il tempo che viviamo”, di Stefano Di Stasio “Un attimo di eternità”, di Ettore Fico “L’opera disegnata dal 1955 al 2004”, a cura di Andrea Busto.
Per Fico la sua opera doveva essere senza tempo, il luogo in cui dialogare e confrontarsi con i suoi “maestri del cuore”. I fogli appaiono come “lettere” indirizzate agli amici artisti, fogli di un diario intimo, appunti di pensieri, come riflessioni intime e poetiche, come appunti erotici e sensuali. Il suo tocco rapido e deciso, descrive la natura, i paesaggi e gli oggetti delle nature morte in modo magistrale. La sua tecnica, poco conosciuta, è fra le migliori e più alte espressioni del ‘900 italiano.
Questa mostra, estremamente raffinata, è realizzata per la conoscenza intima della sua opera e aggiunge un tassello importante per tutti quelli che apprezzano il suo lavoro e vogliono approfondirlo attraverso opere fino ad ora mai esposte. La mostra si rivolge a un pubblico vasto, dal semplice amatore al collezionista, alle scuole primarie fino agli allievi delle accademie.
Tutta l’opera di Stefano Di Stasio appare nella sua evidenza pittorica come un decalogo di elementi traducibili e comprensibili. La visione dell’opera appare chiara e decifrabile, i meno avvezzi direbbero che “si capisce”. Poi, immediatamente dopo la presa globale della sua visione, la tentazione è quella di scorporare da essa ogni elemento pittorico e analizzarlo singolarmente, tradurlo in un alfabeto a noi comprensibile e secondariamente ricondurlo alla simbologia della nostra tradizione letteraria, religiosa e mitologica. Tali simboli, più o meno attuali, ne danno, oltre alla lettura formale ed estetica, anche una più profonda e meno evidente che si ricollega immediatamente alla nostra personale cultura ed esperienza.
Aganahuei ha realizzato, presso il Museo Ettore Fico di Torino, un’importante installazione di Arte Industriale dal titolo “A noi importa il tempo che viviamo!”, perché? Perché vogliamo esprimere e sintetizzare il mutamento in atto nell’ambito del mondo dell’arte contemporanea. Una rinascita e un cambiamento irreversibile che porterà nel giro di pochi anni a una rilettura del “produrre arte” in chiave attuale e internazionale.
Uno spartiacque tra un vecchio modo e uno nuovo, più in sintonia, a nostro avviso, con i rapidi mutamenti dei linguaggi sociali ed estetici del presente.
Aganahuei è un collettivo fluido di professionisti del mondo artistico (Bruno Sacchetto – Pietro de Carolis – Danilo Manassero – L. Ferrando – R. Fontanone) che collaborano a vario titolo alla creazione di eventi, mostre e prodotti il cui catalizzatore è la condivisione della forza creativa, della passione e dell’energia profusa in ogni progetto.