Rosanna Bianchi Piccoli. Ricerca etno-socio-antropologica 1957–1963


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Fino all’ 8 ottobre prossimo, nei rinnovati antichi spazi dell’ISIA di Faenza, Palazzo Mazzolani, è visitabile la mostra “Rosanna Bianchi Piccoli. Ricerca etno-socio-antropologica 1957–1963”, curata da Anty Pansera, promossa dall’Associazione DcomeDesign e organizzata con ISIA Faenza e con il patrocinio di Comune di Faenza e Amici della Ceramica e del MIC di Faenza, in concomitanza con la seconda edizione della manifestazione Made in Italy dell’Ente Ceramica Faenza.

L’evento espositivo è un omaggio alla ceramista Rosanna Bianchi Piccoli, che, dalla fine degli anni Cinquanta, si è dedicata al design ceramico con passione e spirito innovativo, sempre in contatto con gli artisti del suo tempo (da Lucio Fontana a Giò e Arnaldo Pomodoro) e capace di imporsi grazie a uno stile personale, caratterizzato dalla profonda conoscenza del materiale ma allo stesso tempo costantemente aperto alle ricerche contemporanee.

Rosanna Bianchi Piccoli, Vaso, Famiglia Terre, Bottega Fabiani Fratte Rosa (PU), edizione limitata 1960-70, editore distributore Il Sestante MIlano, ph Antonia Mulas

L’esposizione all’ISIA di Faenza di Rosanna Bianchi Piccoli (Milano, 1929) è composta da 33 pezzi provenienti dalla sua stessa collezione, realizzati in Abruzzo, Marche e Sicilia tra il 1958 e il 1963, alcuni dei quali prodotti appositamente in occasione della mostra a partire dal progetto originale: oggetti d’uso comune senza tempo, insieme antichi e moderni, contraddistinti da un’intensa ricchezza formale, che la ceramista aveva appreso nelle antiche botteghe dei maestri e che aveva imparato felicemente a reinterpretare, con il suo approccio intellettuale di donna colta e raffinata. 

Maria Concetta Cossa, Direttore di ISIA Faenza, scrive nel suo testo in catalogo: “Rosanna si era fatta valere – cosa non facile per una donna che nell’immediato dopoguerra aveva scelto un mestiere storicamente maschile e addirittura confrontandosi con le botteghe più artigianali e inevitabilmente più arcaiche – lavorando come e meglio di un uomo, non temendo di “sporcarsi le mani”, di dormire nei retrobottega e di perseguire quel sogno utopistico di recuperare gli antichi saperi, le antiche manualità ormai spazzate via dall’avvento della civiltà industriale e del consumismo”.

Giovanna Cassese, Presidente di ISIA Faenza, aggiunge: “Questa mostra si inscrive perfettamente nella politica culturale dell’istituzione faentina degli ultimi cinque anni. La volontà di recupero del genius loci della ceramica, da cui è nato lo stesso ISIA più di quarant’anni fa, ci ha portato recentemente anche a riformulare in tal senso l’offerta formativa e a orientare le scelte di ricerca e produzione valorizzando il filone di ricerca del design ceramico, poiché crediamo fermamente nella formazione artistica come patrimonio dei luoghi e nel suo ineludibile ruolo nel sistema del contemporaneo e per il destino del Made in Italy. Dopo ‘Dona un tuo libro all’ISIA’ è  iniziata anche la campagna ‘Dona una tua ceramica all’ISIA’, e proprio grazie alla donazione di Rosanna nascerà una piccola ma importante collezione di straordinari pezzi di design ceramico, un patrimonio essenziale per la didattica e la ricerca”. 

La mostra è promossa da Associazione DcomeDesign; organizzato con ISIA Faenza, con il patrocinio di Comune di Faenza e Amici della Ceramica e del MIC – Faenza. Progetto dell’allestimento di Maria Concetta Cossa.
Per l’occasione è stato edito un catalogo a corredo da DcomeDesign, contenente testi critici di Rosanna Bianchi Piccoli, Giovanna Cassese, Maria Concetta Cossa, Anty Pansera.

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