Dante Ferretti. Effimero per errore


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Al Museo di Palazzo Ricci di Macerata, fino al 19 settembre è ospite una mostra dedicata allo scenografo premio Oscar Dante Ferretti “Effimero per errore”, con un allestimento immersivo tra il buio e la luce, per scoprire come inizia il percorso di costruzione di un film o di uno spettacolo teatrale, attraverso i bozzetti delle scenografie.  La mostra è realizzata a cura di Pierfrancesco Giannangeli e Benito Leonori con l’assistenza di Bianca Piacentini.
Originario di Macerata, Ferretti è celebre a livello internazionale grazie alle sue numerose collaborazioni in importanti produzioni hollywoodiane. Oltre agli Oscar per i film “The Aviator” e “Hugo Cabret” di Martin Scorsese e “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street” di Tim Burton, ha collezionato vari altri riconoscimenti internazionali.
In questa mostra sono esposti 10 bozzetti a pastello su alluminio, carta, cartoncino, cartone, compensato e tela (tra cui quelli dei film premiati agli Oscar) e un modellino di resina, appartenenti alle collezioni della Fondazione Carima.

Dante Ferretti, Barber Shop Sweeney Todd, Il diabolico barbiere di Fleet Street, 2008 – Courtesy Archivio Dante Ferretti

L’allestimento è realizzato nei laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, coordinati da Benito Leonori. Il visitatore si trova immerso nel processo della creazione artistica, nella stessa situazione che vive il regista quando lo scenografo gli sottopone l’ipotesi creativa, attraverso bozzetti e modellini. Il titolo della mostra “Effimero per errore” è, come spiegano i curatori “un gioco di parole sull’essenza della pratica dello spettacolo, a torto considerata un effimero che dura il tempo della rappresentazione o delle riprese. Al contrario, l’evento, quando accade, è un’esperienza di vita condivisa nell’attimo del suo farsi sia per l’artista che per lo spettatore, e la vita è un susseguirsi di momenti spesso effimeri. Considerare una scenografia un effimero è pertanto un errore, perché quel variegato mondo di immagini resta per sempre impresso nella memoria, intellettuale e affettiva, di uno spettatore”. L’apprendistato di Dante Ferretti comincia nel 1962, nella Baia di Portonovo in provincia di Ancona, con un film di pirati di Domenico Paolella. Dalle collaborazioni con Pasolini e Fellini, sino al cinema americano, sua grande passione da ragazzo e fonte di ispirazione e al rapporto preferenziale con Scorsese. A muovere la creatività di Ferretti è l’esigenza testarda di rendere ogni volta tangibile, ancorché visibile, l’inimmaginabile. Questa ossessione prende forma dalla traccia cartacea o similare in cui le linee e i colori lasciano a chi guarda il compito di elaborare mentalmente quel che persino sullo schermo rimane inafferrabile e suggestivo. Il catalogo della mostra è edito da Maggioli, mentre l’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura.

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