Goya fisionomista


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Dalla Calcografía Nacional, Real Academia de San Fernando di Madrid provengono le opere di Francisco Goya esposte nella Sala Dalì dell’Istituto Cervantes di Roma fino al 18 settembre e realizzata a cura di Juan Bordes.

Questa mostra analizza i rapporti dei volti di Goya con i trattati di fisiognomica dell’epoca. Tali teorie aggiornano i parallelismi tra esseri umani e animali popolari già nel XVI secolo e che favorirono la moda di studiare l’animalità del volto umano e delle sue espressioni. La caratteristica essenziale dei volti creati da Goya è la brutalità, poiché le emozioni sono mostrate nella loro forma più pura. Quella lucidità, che Goya raggiunge con l’intuizione del suo genio, è composta da tre tipi di fisionomie: l’animale, la patologica e la degradata. Ecco perché è fondamentale confrontare le stampe di Goya con i trattati dell’epoca. Nel periodo di formazione e di attività del pittore aragonese, le opere sulla fisionomia raggiunsero una straordinaria diffusione sociale in tutti i ceti sociali. Nonostante la scarsa credibilità scientifica di questa pseudo-scienza che è stata parte della conoscenza popolare, segue delle regole che, successivamente, hanno agito come codici iconografici utilizzati in tutta la Storia dell’Arte.

Francisco de Goya – Capricho 79, Nadie nos ha visto, 1796-1799

Sono esposte 38 incisioni di Francisco Goya appartenenti a tre delle sue famose serie: Los Caprichos (29 incisioni), Los Disparates (5 incisioni) e Los Desastres (4 incisioni). Questa accurata selezione che analizza i rapporti dei volti di Goya con i trattati di fisiognomica dell’epoca, si completa con 109 riproduzioni di illustrazioni del XVIII e XIX secolo, oltre a un video.

Organizzata dall’Instituto Cervantes e dalla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, la mostra “Goya Fisonomista. Il volto dell’opera grafica di Goya” si potrà visitare gratuitamente dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 20, su prenotazione.

Francisco de Goya y Lucientes (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828) costruisce nelle opere presenti in questa esposizione dei volti particolarmente espressivi, che sono la rappresentazione dell’inconscio collettivo della sua epoca. Volti che parlano senza sotterfugi direttamente al popolo, principale destinatario del messaggio delle sue opere.

Questa mostra, inaugurata per la prima volta nel giugno del 2018 alla Calcografía Nacional (Madrid), rivela, inoltre, l’interesse di Goya per la fisionomia, in parte originato dal suo viaggio in Italia, dove le ristampe di Giovanni Battista della Porta erano popolari in un momento in cui la scienza studiava il riflesso della malattia mentale nei volti delle persone. Una pseudoscienza che cercava l’animalità del volto umano e delle sue espressioni, e che faceva parte del sapere popolare sin dal XVI secolo.

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