Guido Strazza. Il segno e la luce


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Presso la ex Chiesa delle Zitelle, spazio espositivo dell’ICCD a Roma, fino al 26 maggio è allestita la mostra “Il segno e la luce. Guido Strazza” attraverso le immagini del suo archivio, a cura di Luisa De Marinis e Simona Turco, mentre sul canale YouTube dell’ICCD è visibile un video di presentazione della mostra.

Guido Strazza, pittore e incisore nato negli anni Venti, si è formato con alcuni autorevoli esponenti delle avanguardie italiane, ha vissuto e condiviso esperienze salienti con gli artisti che hanno segnato la cultura del secondo Novecento, italiana e internazionale. 

Guido Strazza, Roma, Studio a Testaccio,1989

La mostra, organizzata in cinque sezioni, la formazione e i viaggi, gli studi, i ritratti, l’insegnamento dell’incisione, le mostre le persone, è frutto della ricerca condotta presso lo studio romano dell’artista nel cuore del quartiere Trastevere, a due passi dall’Istituto e a stretto contatto con lui. Racconta la vita e l’opera del Maestro attraverso la presentazione dei materiali fotografici dell’archivio, in gran parte inediti, in un percorso cronologico, scandito dalla presenza dei documenti e di alcune opere originali tra dipinti, disegni e incisioni, che va dall’infanzia alla piena maturità. 

Il percorso espositivo si propone di evidenziare i nessi esistenti tra gli eventi della vita personale di Guido Strazza raccontati dalle fotografie e la sua produzione artistica. La frequenza del Collegio navale a Venezia, la passione per il volo, la laurea in ingegneria, il viaggio verso il Sudamerica, il Perù e il Brasile, il ritorno in Europa, Venezia, Milano, Amsterdam, gli studi d’artista, la maturità a Roma, l’incisione, le mostre e gli incontri sono posti in relazione con la sua ricerca artistica incentrata sul segno: dalle precoci prove futuriste ai racconti lirici dell’opera matura, passando attraverso le correnti informali e il recupero della geometria.

Una sezione è dedicata ai ritratti dell’artista scattati tra il 1958 al 2016 da autorevoli fotografi, tra cui Mario Cresci, Paolo Di Paolo, Nino Migliori, Franco Mapelli.

L’esposizione è accompagnata da un libro/catalogo, corredato da un’ampia selezione di immagini b/n e a colori, che presenta tra l’altro la testimonianza del Maestro stesso, attraverso un’intervista concessa alle curatrici. 

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