La mostra “Romaison” esce dal Museo dell’Ara Pacis cambia veste e si prepara ad una “uscita” simbolica dai confini fisici dello spazio espositivo per un tour esperienziale di Roma che sia, al contempo, una nuova forma di apertura al pubblico e una testimonianza, installativa e spettacolare, dei contenuti della mostra e del progetto. Videoproiezioni, sulle facciate di alcuni edifici simbolo della città, di una selezione degli abiti e accessori più significativi presenti nel percorso espositivo dedicato ai grandi atelier di Costume romani.
Per vivere un’esperienza espositiva alternativa, è possibile farlo grazie a questo progetto di riscoperta e valorizzazione del patrimonio storico e contemporaneo degli atelier di Costume romani che raggiunge alcuni punti del territorio cittadino e si mostra attraverso proiezioni architetturali sulle facciate di edifici simbolo: dal Palazzo dei Congressi dell’Eur all’edificio Acea in Piazzale Ostiense, passando per la stessa facciata del Museo dell’Ara Pacis.
In questi e altri luoghi della città gli abiti e i tanti accessori della mostra prendono vita, ruotando come figure di un onirico carillon, attraverso videoproiezioni dal forte effetto dinamico, teso a valorizzare la loro unicità e a rendere spettacolare il loro contenuto agli occhi del pubblico. Quest’ultimo diventa così protagonista di un nuovo modo di fruizione della bellezza, non più visibile fisicamente ma percepibile attraverso la potenza della luce.
Dal 4 all’11 dicembre, dalle 16.30 alle 22, ad illuminarsi sono le facciate esterne dell’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico (in collaborazione con Sport e Salute SpA), del Museo dell’Ara Pacis (lato Piazza Augusto Imperatore) e della fermata della Metro B1 Sant’Agnese/Annibaliano (in collaborazione con ATAC SpA).
Dal 4 al 13 dicembre, dalle 16.30 alle 22, sono invece le pareti della Stazione Termini (lato via Giolitti) e della Stazione Tiburtina (in collaborazione con ATAC Spa), ad animarsi con le proiezioni dinamiche.
Il progetto è promosso da Roma Capitale, curato da Clara Tosi Pamphili e realizzato da un team creativo composto da Daniele Davino, Daniele Spanò, Luca Brinchi e Salvatore Dragone. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura in collaborazione: Acea SpA, Eur SpA.