Assalto al Castello


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Con “Assalto al Castello” la città di Châtillon in Valle d’Aosta allestisce al Castello Gamba, Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta, una mostra collettiva dedicata a 14 artisti valdostani, visitabile fino al 29 novembre, realizzata a cura di Davide Dall’Ombra, dall’Assessorato al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Valle d’Aosta in collaborazione con Casa Testori.

Sarah Ledda, Ophelia, 2020, olio su tela cm 68×80

Si tratta di un’occupazione, pacifica ma decisa, da parte di artisti che accettano la sfida dell’istituzione pubblica e del confronto con importanti maestri, da Mario Schifano a Felice Casorati, da Renato Guttuso a Lucio Fontana.
Sono 14 interventi spaziali: dalla pittura al video, dalla scultura all’installazione, pensati in un percorso espositivo che coinvolge la collezione ed anche l’esterno del museo.
La mostra si apre sulla poesia di Jean-Cleaude Oberto, che diventa visuale e multimediale, come è diventata giocoforza la nostra vita, in questo 2020 di call, e-learning e telelavoro. Il percorso si snoda poi tra le stanze del Castello, tra collezione permanente, sale espositive e perfino all’esterno.
Ad assalire letteralmente la raccolta del Museo sono quattro artisti, a cominciare da Massimo Sacchetti, in un dialogo serrato e partecipato tra le sue sculture e la grande statua bronzea di Arturo Martini che domina il salone centrale: tra materia, corrosione e affezione. Patrick Passuello presenta un’inedita installazione pavimentale tra geometria dello spazio e tocco astratto della natura, mentre Barbara Tutino, presente nella collazione permanente, dialoga con la sua stessa opera, affiancandogli nuovi lavori, ma portando in mostra, nel contempo, un lembo del proprio spazio creativo: la baita di Cogne, evocata grazie a un allestimento inaspettato. Pasqualino Fracasso, infine, sovrappone i propri dipinti ad alcuni originali, un gesto di predilezione e affermazione insieme.
Marco Jaccond fa da cerniera tra i piani del Museo, con un’imponente installazione delle sue carte, che diventano panorama visivo di racconto, a segnare il passaggio tra ieri e oggi. Giuliana Cunéaz presenta uno dei suoi “Cercatori di luce”: dovremo fare i conti in mostra con una sirena tra le onde del mare, interpretata dall’attrice valdostana Paola Corti, tra visionarietà e commozione del desiderio. Chicco Margaroli presenta un’imponente installazione che avvolge il visitatore nelle sue parole di senso, in un viaggio visivo e sensoriale tanto delicato e trasparente, quanto personale e permanente. Marco Bettio e Sarah Ledda incastonano al centro della mostra la pittura, con tutta la sua potenza. Affrontando il tema dell’impossibilità del ritratto, si presentano per la prima volta insieme, aprendoci la porta su un dialogo, incontro-scontro, ormai al centro della loro vita e produzione artistica.
Andrea Carlotto ci introduce nella creazione artistica che nasce davanti ai nostri occhi in suono e immagine, grazie all’autonomia conquistata dall’intelligenza artificiale. Riccardo Mantelli prende il testimone di questo tema sempre più affascinante anche per i linguaggi artistici e allarga la sua ricerca occupando interamente l’altana del Castello in una commistione tra paesaggio della Valle, traduzione letteraria e autonomia del computer.

All’esterno, le sculture lignee di Daniele De Giorgis si ergono, nella loro natura stiliforme e tormentata, entrando in dialogo sulla superficie della grande fontana del parco, restaurata per l’occasione, mentre Marina Torchio presenta un suo nuovo lavoro scultoreo legato ai semi di tulipano, in un dialogo inedito e sorprendente con le architetture del Castello.
Il catalogo contiene un servizio fotografico di Alessandro Zambianchi delle opere installate e una galleria degli artisti in mostra realizzata da Giorgio Olivero.

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