Costanzo Rovati. Prima – Durante – Dopo


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Nelle Sale Chagall del Castello del Monferrato, a Casale Monferrato (AL), fino all’8 novembre prossimo è allestita la mostra di Costanzo Rovati, ideata e organizzata dall’I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale, Enti che hanno anche concesso il patrocinio all’evento.

Questa mostra è realizzata a cura di Anselmo Villata, Presidente dello stesso I.N.A.C. e presenta sia dipinti che sculture di diversi periodi: in parte recenti accanto al nucleo appartenente al Fondo Rovati dell’I.N.A.C., esposto al completo per la prima volta e donate dall’artista nel 2015.

Costanzo Rovati, 2020 lug 31-7, Una luna propizia, cm 60×45, acrilico su tela

Un interesse particolare lo destano le opere recenti, scaturite da riflessioni su momenti determinati dell’esistenza umana che a volte cambiano il consueto modus vivendi, che diventano per ognuno punti fermi e che generano, appunto, un prima, un durante, un dopo. Tema sviluppato su riflessioni di varia natura nel testo critico di Anselmo Villata, in catalogo, ma anche dell’artista stesso che ha infuso nelle sue realizzazioni i sentimenti originati da esperienze recenti e che saranno una testimonianza per le generazioni future.

Nella sua lunga e intensa attività artistica, Rovati si è sempre rivelato molto attento e legato all’attualità, pur mantenendo fede alla storia e le sue opere parlano di natura, di sentimenti, di quotidianità, di costume. Argomenti che traspaiono dalla sua iconografia, ma anche dai materiali impiegati nella realizzazione delle opere che non escludono i più recenti ritrovati e vengono persino utilizzati oggetti dismessi da altre funzioni precedenti. Dalla bottiglietta di plastica ai tappi, a brandelli di tessuti o nylon, a ceppi abbandonati, tutto nelle sue mani si nobilita e diventa arte, dopo essere stato, magari, sottoposto alla forza del fuoco che ne facilita la modellazione.

Costanzo Rovati è di origine milanese, vive e lavora nel pavese, ma ha viaggiato molto e lavorato ovunque si trovasse. Per esempio, nell’isola di Mayreau ha lavorato per diverso tempo e ha istituito una scuola d’arte per i ragazzi del posto. Qui, gli è stato dedicato un museo, chiamato con il suo nome “Costanzo Rovati” e dove sono conservate numerose sue opere.

Inoltre, in ogni località ha sempre trovato non solo ispirazione, ma anche materiali inconsueti come conchiglie, sassolini, sabbie particolari che, frantumati sono diventati i pigmenti, spesso con colori propri, delle sue opere. Oppure pietre di varia natura che, incise o modellate, sono diventate le sue sculture.

La mostra è corredata da un libro edito per l’occasione da Verso l’Arte Edizioni, 96 pagine a colori, cm 21×29, introdotto dai saluti istituzionali e contente le fotografie delle opere esposte, il testo critico di Anselmo Villata, la biografia dell’artista.

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