Guardami! Sono una storia… I Portaroli del Pitocchetto


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È allestita alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara la mostra “Guardami! Sono una storia… I Portaroli del Pitocchetto”, che rimarrà aperta fino al 4 ottobre ed è la prima di una serie di tre mostre dossier previste presso la stessa Pinacoteca (luglio 2020 – marzo 2021), che propongono una riflessione approfondita su singole opere provenienti da musei italiani, invitando il pubblico ad osservarle di volta in volta accuratamente e a conoscere il lavoro di studio, organizzazione scientifica e comunicazione culturale nell’ambito museale ed universitario.

Pitocchetto (Giacomo Ceruti), Portarolo seduto con cesta a tracolla uova e pollame, 1735 circa, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera

Il progetto, organizzato in partenariato con la Rete dei Musei Nazionali, in particolare la Pinacoteca di Brera, le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Galleria Corsini di Roma e i Musei Reali di Torino è frutto della collaborazione fra le Gallerie Estensi e il Laboratorio DiDiArt del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.

Alle fasi di ricerca, progettazione e organizzazione hanno partecipato giovani studiosi e studenti di UniFe con la supervisione dei funzionari delle Gallerie Nazionali e di alcuni componenti del Comitato Scientifico del Laboratorio. Gli studenti hanno avuto modo di accostarsi alla vita del museo e di studiare a contatto diretto con chi da anni lavora alle Gallerie e ha messo generosamente a disposizione la propria esperienza.

La prima delle tre occasioni espositive vede protagonisti i due Portaroli realizzati negli anni Trenta del Settecento da Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, provenienti dalla Pinacoteca di Brera. Le opere, riconosciute come il punto più alto della produzione a soggetto pauperistico del pittore, raffigurano due giovani pitocchi, ragazzi di strada impiegati in umili lavori, figure chiave dell’originale accezione di “pittura della realtà” del grande artista, che si inserisce nella tradizione del naturalismo lombardo, con un’attenzione al modello in grado di creare quasi un nuovo genere pittorico sospeso fra la scena popolare e il ritratto.

A guidare i visitatori in questa esperienza di osservazione approfondita delle opere, destinata a far emergere le loro qualità stilistiche e la loro storia, sono stati realizzati i vari apparati, in un seminario che ha coinvolto giovani studiosi e studenti.  Un video di approfondimento e alcuni testi scientifici, con due narratori di eccezione, accompagnano gli spettatori all’incontro con le opere, illustrandone lo stile, la storia, il rapporto con la tradizione artistica, illuminando i dettagli e proponendo, infine, un’inedita attualizzazione dei soggetti rappresentati.

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