L’artista russo, Petr Davydtchenko, torna a Palazzo Lucarini di Terni con una mostra personale, aperta fino al 30 agosto, che completa il percorso lì iniziato nel 2019, con Millennium Worm. Questa volta, però, oltre a una pungente riflessione su questioni legate al consumo di cibo e agli abusi del progresso, Davydtchenko allarga la sua analisi agli effetti, su scala planetaria, del potere delle multinazionali farmaceutiche. I due filoni di ricerca confluiranno in una struttura ambientale e percorribile, a metà fra un’installazione-archivio e una scultura-laboratorio, fervente di attività per tutta la durata della mostra. Documenti, video, performance, infatti, saranno accessibili da un articolato sistema di tavoli e sedute che si snoda nelle sale di Palazzo Lucarini e che mira a sollecitare l’uscita dalla passività del pubblico. Ancora una proposta controversa ed estrema, quindi, di uno fra i più radicali e inafferrabili artisti internazionali delle sua generazione, che anche questa volta non mancherà di suscitare dubbi e discussioni.
Petr Davydtchenko è nato nel 1986 ad Arzamas, ora Sarov, una “città chiusa” della Russia europea. Cresciuto a San Pietroburgo, ha vissuto l’ostilità di gruppi di estrema destra di quella città, prima di trasferirsi in Europa, dove ha completato i suoi studi e sviluppato una pratica artistica che reinterpreta i codici sociali attraverso una personale rielaborazione dell’estetica totalitaria. Dal 2016 al 2019 si è focalizzato su un lungo esperimento sociale ed esistenziale, scegliendo di vivere ai margini del sistema capitalistico, cibandosi solo di animali uccisi accidentalmente dagli automobilisti lungo le strade di Maubourguet, nel Sud della Francia, dove attualmente risiede.
La sua ricerca artistica, tra sovversione, archivistica e critica sociale, si è trasformata in un caso-studio ideologico, analizzato da accademici interdisciplinari, che teorizzano una realtà socio-economica alternativa. Petr Davydtchenko è anche il protagonista di Autonomous, un lungometraggio documentario diretto da Ian Henry, che uscirà su DVD, Blu-ray e servizi di streaming online nell’estate 2020.