World Press Photo 2020


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Al Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 2 agosto, sono esposte le foto dei finalisti del World Press Photo 2020, nella mostra promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, ideata da World Press Photo Foundation di Amsterdam e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography.

La rassegna presenta in anteprima nazionale le 139 foto finaliste del concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti.

World Press Photo 2020-2° premio Storie-Storie d’attualità-Steve Winter per il National Geographic, Stati Uniti

I nomi dei vincitori dell’edizione 2020 sono stati annunciati lo scorso 16 aprile attraverso i social network; la pandemia non ha reso possibile la consueta cerimonia di premiazione che si tiene ogni anno ad Amsterdam e che inaugura il World Press Photo Festival.

Per questa 63° edizione, la giuria formata da esperti internazionali ha esaminato i lavori di 4.282 fotografi, provenienti da 125 paesi per un totale di 73.996 immagini. Sono arrivati in finale 44 fotografi, provenienti da 24 paesi.

Yasuyoshi Chiba è risultato il vincitore della foto dell’anno con Straight Voice. Lo scatto ritrae un giovane che, illuminato dai telefoni cellulari dei suoi compagni, recita poesie nel corso di una manifestazione di protesta che reclama un governo democratico per il Sudan, durante un blackout a Khartum, il 19 giugno 2019.

Ad aggiudicarsi il premio “World Press Photo Story of the Year” è stato Romain Laurendeau con Kho, The Genesis of Revolt. Kho, nel colloquiale arabo nordafricano, significa fratello. Il reportage racconta il profondo disagio della gioventù algerina che, sfidando le autorità, ha spinto il resto della popolazione a unirsi alla loro azione, dando vita al più grande movimento di protesta dell’Algeria degli ultimi decenni.

Sono sei i fotografi italiani selezionati nelle varie categorie del concorso: Fabio Bucciarelli, Luca Locatelli, Alessio Mamo (classificatosi secondo nella categoria General News, foto singola), Nicolò Filippo Rosso, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe. Fabio Bucciarelli, che durante il 2019 ha documentato le manifestazioni in Cile contro le ingiustizie sociali causate dalle privatizzazioni e dal neo-liberismo, racconta: “Il concorso dell’ultimo World Press Photo risale a dicembre del 2019. Tutto era diverso; io stesso, in questi mesi, ho documentato per il ‘New York Times’ le conseguenze del Covid a Bergamo. Adesso, però, è fondamentale riaprire gli occhi sul resto del mondo”.
In mostra, per la prima volta, anche una selezione delle foto iconiche che hanno vinto il premio come Foto dell’Anno dal 1955 ad oggi.
Oltre alle foto, è presentata per il secondo anno anche una sezione dedicata al Digital Storytelling con una serie di video che raccontano gli eventi cruciali del nostro tempo.

Quest’anno l’esposizione, per favorire una maggior fruizione da parte del pubblico, durerà due settimane in più rispetto ai canonici 30 giorni delle passate edizioni.

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