Alberto Giacometti. Grafica al confine fra arte e pensiero


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Al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) si è aperta, e durerà fino al 10 gennaio 2021, una mostra dedicata ad Alberto Giacometti (1901-1966), uno fra i più rilevanti artisti del XX secolo, curata da Jean Soldini e Nicoletta Ossanna Cavadini, che presenta l’intero corpus grafico dell’artista svizzero.

La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondation Giacometti di Parigi, l’Alberto Giacometti-Stiftung di Zurigo, la Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence (Francia), il Museo d’Arte dei Grigioni di Coira (Svizzera), il Museo Ciäsa Granda di Bregaglia (Svizzera), la Fondazione Marguerite Arp di Locarno (Svizzera), la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano, la Galerie Kornfeld di Berna (Svizzera), l’Alberto Giacometti Museum di Sent (Svizzera).

Alberto Giacometti, Planche d’essai avec tête et figues 1954-1955, Acquaforte 26,4 x 22,5 cm – le coup de planche Collezione Eberhard W. Kornfeld, Berna

È qui esposto il suo intero corpus grafico, con oltre 400 fogli, tra xilografie, incisioni a bulino, acqueforti, puntesecche, e numerosi libri d’artista, provenienti dalle principali istituzioni internazionali che conservano le opere di Alberto Giacometti e da collezionisti privati.

L’ambiente creativo dell’artista e dell’uomo è inoltre restituito dalle suggestive fotografie realizzate dall’amico Ernst Scheidegger che, dal 1943, ha documentato con immagini e filmati l’attività artistica e la vita privata di Giacometti.

La rassegna documenta la straordinaria padronanza di Giacometti delle varie tecniche grafiche, dalla xilografia all’incisione a bulino, dall’acquaforte alla puntasecca. Sebbene sia conosciuto soprattutto come scultore e pittore, Giacometti realizzò, nondimeno, molte incisioni, espressione di una profonda ricerca artistica. Egli, infatti, vedeva nel disegno e nella sua trasposizione sulla matrice, il fondamento estetico e concettuale su cui costruire le sue opere pittoriche e plastiche. Com’ebbe modo di affermare lo stesso artista, “di qualsiasi cosa si tratti, di scultura o di pittura, è solo il disegno che conta”.

Ognuna delle quattro sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo, propone un dipinto, un disegno o una scultura particolarmente significativa per comprendere il rapporto tra i diversi mezzi di espressione.

Il catalogo della mostra, bilingue (italiano-inglese), è edito da Albert Skira (Milano-Ginevra).

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