Ho Tzu Nyen. R for Resonance


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Era in programma prima della pandemia la mostra personale di Ho Tzu Nyen, “R for Resonance”, alla AR/GE Kunst Galleria Museo di Bolzano con la quale si presenta l’ultima integrazione al suo progetto in divenire dal titolo The Critical Dictionary of Southeast Asia (CDOSEA).

Curata da Emanuele Guidi, col supporto della Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura, della Fondazione Cassa di Risparmio, Sudtirolo, del Comune di Bolzano, Ripartizione Cultura, Dr Schär, la mostra resterà aperta fino al 25 luglio prossimo.
Iniziato nel 2012, CDOSEA è un progetto di ricerca a lungo termine sul “Southeast Asia”, il Sudest asiatico, regione di provenienza dell’artista e identità geografica forgiata e imposta dai poteri coloniali Britannici negli anni ’40 come modo per unire ed amministrare un vasto territorio popolato da comunità con lingue, credenze e organizzazioni sociopolitiche differenti

Espandendo costantemente il CDOSEA Ho Tzu Nyen produce un approccio metodologico sostenibile che gli permette di portare avanti un’indagine critica continua sull’identità di una regione modellata da confini confusi.
R for Resonance si articola in un’esperienza di realtà virtuale (VR), un audio-video installazione ed un wall text editato appositamente per l’iterazione ad ar/ge kunst: un ambiente composito che scandisce l’incontro del pubblico con i diversi livelli di significato dell’opera e con la complessità della pratica artistica che attraversa vari media e discipline come film, teatro, musica e scrittura.
Ho Tzu Nyen esplora il fenomeno della risonanza come qualità associata con il suono del gong, uno strumento in bronzo utilizzato in tutta la regione per accompagnare musicalmente i rituali spirituali e sociali. La risonanza è proposta quindi come “motore concettuale principale” attraverso cui poter pensare il Sudest asiatico e le relazioni tra tutti i suoi elementi. In questo contesto la realtà virtuale opera come una macchina editoriale immersiva che favorisce forme di comprensione “altre” rispetto all’intelletto; si tratta di una tecnologia che asseconda una forma di conoscenza fisica, cognitiva ed empatica e permette di muoversi attraverso il groviglio di soggetti, viventi e non, paesaggi e materiali, climi e storie che popolano e costituiscono il Southeast Asia.

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