Un esempio da seguire


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Da “con la cultura non si mangia”, famosa dichiarazione con la quale Tremonti aveva scandalizzato il nostro Paese qualche anno fa, a “coloro che ci fanno divertire”, riferita agli artisti, dell’attuale Premier Conte proferita in occasione della lettura dell’ultimo Decreto Rilancio, possiamo davvero dire che cambiano le persone, ma non le brutte abitudini e le convinzioni sbagliate.

Angela Merkel

Infatti, questo decreto ignora completamente in modo particolare gli operatori del mondo dell’arte visiva contemporanea, Artisti, Galleristi, Critici d’Arte, ecc., i quali non si divertono davvero ad essere così sempre esclusi, ma nemmeno Conte vuole “divertirsi” e fa in modo di tarpare loro le ali.

Va contro corrente, invece, Angela Merkel che ha realizzato un video messaggio sugli aiuti agli artisti, affermando che “…il governo federale, insieme ai Länder federali ed il ministro della Cultura Monika Grütters, è interessato a garantire che la nostra vita culturale continui ad avere una possibilità anche in futuro e che gli stessi artisti abbiano una possibilità”, perché “Gli eventi culturali sono di estrema importanza per la nostra vita, perché nell’interazione tra gli artisti e il loro pubblico si creano prospettive completamente nuove sulla realtà. Ci confrontiamo con le emozioni, sviluppiamo nuovi pensieri, comprendiamo meglio il passato e possiamo anche guardare al futuro in un modo completamente nuovo”, promettendo che “si continuerà a valutare quali misure di sostegno saranno necessarie per l’arte nei prossimi mesi. Questo è il nostro obiettivo, affinché il nostro ampio e diversificato panorama culturale possa continuare ad esistere anche dopo la fine della pandemia, dopo il superamento di questo profondo taglio. Si tratta di un compito impegnativo, ma è un ciò che il governo ha posto in cima alla lista delle sue priorità”. E conclude il video dicendo: “cari artisti, so che questo è un momento molto, molto difficile per voi. So quanto ci manca e quanti cittadini stanno aspettando di tornare a vivere la vita culturale. Fino ad allora, cercheremo di sostenervi il più possibile con i nostri programmi di aiuto, facendovi capire quanto siete importanti per noi”.

Chapeau!

Angela Merkel ha, con questo, riconquistato la nostra simpatia e ci auguriamo che voglia strigliare i politici italiani così insensibili e materialisti, incapaci di avere uno sguardo globale e uno spirito di valutazione concreta, di saper investire sulla genialità tutta italiana, salvo poi struggersi per la “fuga di cervelli”.

Ci domandiamo se i nostri governanti sanno che il nostro immenso patrimonio artistico culturale si è costituito nel tempo grazie a nobili e clero illuminati che hanno fatto lavorare gli artisti e che, oggi, loro (sempre i governanti) sarebbero le equivalenti persone di potere preposte anche a mantenere un’identità culturale dell’Italia.

È difficile capire se è per una eccessiva stima e troppa fiducia per il mondo dell’arte a cui si attribuiscono immani capacità di espressione e fintanto di sopravvivenza malgrado tutto, oppure si tratta proprio di grettezza, di apatia, di ignoranza, di indifferenza. Fortunatamente in questo ambito si muovono persone toste che, ancora una volta, ce la faranno, e confermeranno l’Italia al primo posto al mondo per la bellezza, con o senza aiuti; viceversa si profilerebbe la possibilità di creare un buco storico nella cultura della nostra epoca.

Ma non possiamo esimerci dal gridare: Signori, sveglia, oppure volete, ancora una volta, farvi sfuggire di mano qualcosa di molto, molto prezioso: l’Arte che, contrariamente alle vostre credenze superficiali porta benessere spirituale, sociale, culturale, storico, economico.

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