Il Comune di Arcore organizza e realizza nella Villa Borromeo d’Adda, Arcore (MB), fino al 3 maggio, una mostra dedicata a Carla Maria Maggi (1913-2004), a cura di Simona Bartolena, con il coordinamento tecnico di Ponte 43, Associazione heart – Pulsazioni Culturali e con il patrocinio di
Regione Lombardia, Italy Committee Washington National Museum of Women in the Arts.
Carla Maria Maggi ha dipinto solo pochissimi anni, prima di decidere di abbandonare la strada dell’arte, nonostante le sue opere rivelassero già un talento promettente. Come molte altre artiste del suo tempo, Carla Maria Maggi, figlia della buona società milanese degli anni Trenta, dopo il matrimonio ha dovuto mettere da parte il proprio talento pittorico e vestire i panni della moglie e madre perfetta, nei canoni del benpensantismo borghese del tempo. Prima di dimenticare il suo essere artista, però, la Maggi ci ha lasciato una serie straordinaria di opere che raccontano un’epoca, ritraendo con grande talento e raffinata sensibilità il mondo che lei frequentava. Allieva di Palanti, Carla Maria Maggi ottiene successi pubblici e privati con i suoi dipinti. La sua arte è piena espressione di un momento storico complesso e variegato, ancora in buona parte da riscoprire.
Il corpus dell’opera della Maggi è composto da una quarantina di opere che comprendono ritratti, nature morte e nudi femminili ritratti dal vero. Pittrice di grande talento, Carla Maria Maggi ha rappresentato magistralmente nella sua opera la società che frequentava e rappresentava: da una parte il bel mondo dell’alta borghesia milanese, divisa tra la città e i luoghi di villeggiatura, dall’altra la bohème degli ambienti di Brera e della Scala, liberi e pieni di stimoli per chi, come lei, volevano vivere nell’arte.
La mostra, realizzata con la collaborazione con gli eredi dell’artista, è raccontata attraverso il corpus pressoché completo delle opere della pittrice e mediante pannelli didattici che ne narrano la vicenda personale.
Per l’occasione è esposta anche una tela inedita, recentemente trovata in una collezione privata.