Nanda Vigo. Light Project 2020


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Il MACTE, Museo di Arte Contemporanea di Termoli (CB), fino al 16 maggio ospita una grande installazione luminosa di Nanda Vigo (Milano, 1936) pensata dall’artista per lo spazio del museo, con la mostra “Light Project 2020”, a cura di Laura Cherubini e realizzata in collaborazione con l’Archivio Nanda Vigo.

Nanda Vigo – Light Progression. Trilogy – vetro laccato e satinato, neon blu e neon rosso – installation view Palazzo Reale, Milano – ph Marco Poma

Ripercorrendo alcuni punti salienti della ricerca di Nanda Vigo dagli anni Settanta a oggi, la mostra celebra una delle artiste italiane più importanti della sua generazione, pioniera della sperimentazione tra arte, architettura e design, inserendosi nel percorso di studio e valorizzazione della collezione permanente e della storia del Premio Termoli attivato dal MACTE sin dalla sua apertura.

Nanda Vigo vinse il Premio Termoli nel 1976 con l’opera Sintagma, realizzata in vetro, specchio e neon; il cui titolo, dal greco σύνταγμα, propriamente “composizione, ordinamento”, si riferisce al termine coniato da Ferdinand de Saussure per definire “la combinazione di due o più elementi linguistici linearmente ordinati”. Quarantaquattro anni dopo quest’opera torna protagonista, nella sua monolitica indivisibilità di significato, come chiave interpretativa dell’intera esposizione. I lavori in mostra, infatti, da un lato sono disposti secondo un disegno espositivo unitario e attento all’architettura del museo dall’altro dimostrano la relazione tra due gruppi di opere collegati anche dal punto di vista linguistico il cui comun denominatore è la luce.

Il primo gruppo di opere è costituito da lavori definiti Trigger of the space (“innescatori di spazio”), tra cui lo stesso Sintagma (1976), che l’artista ha realizzato a partire dagli anni Settanta a oggi, in un’incessante ricerca di “nuovo spazio” e “nuovo tempo”.

Il secondo gruppo comprende, tra le altre, l’opera “Light Progressions, Trilogy: Omaggio a Gio Ponti, Lucio Fontana e Piero Manzoni” (1993). Realizzata in vetro e neon, è un omaggio a due artisti e un architetto, due compagni di viaggio nel lavoro e uno nella vita: tre uomini capaci di comporre un unico sintagma nella vita di Nanda Vigo.

In questa mostra, Nanda Vigo fonde le opere in un racconto unitario: lo spazio buio della sala circolare del MACTE, illuminato esclusivamente dalla luce delle opere, immerge il visitatore in un viaggio attraverso l’universo dell’artista, fatto di vita e di ricerca, di esperienza e aspirazioni alla conoscenza.

La mostra è anche l’occasione per presentare il volume antologico Nanda Vigo. Light Project a cura di Marco Meneguzzo (2019, Silvana Editoriale) pubblicato per la mostra a Palazzo Reale di Milano.

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