Fino al 26 febbraio 2020, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia è aperta una mostra dedicata a tre artisti che hanno indirizzato la propria ricerca all’interno dell’arte programmata, approfondendo i temi del movimento, del colore e/o dell’illusione prospettica, ciascuno elaborando un proprio linguaggio specifico e indipendente.
La mostra è composta da 45 opere totali, circa 15 per artista che si confrontano sul tema dell’illusione formale e della risposta del cuore e del cervello a queste sollecitazioni estetiche.
Jorrit Tornquist (Graz, Austria, 1938), uno dei maggiori attori contemporanei nel campo del colore nell’arte e nella sua declinazione urbanistica, conduce una ricerca fra i meccanismi percettivi riguardanti il colore e i suoi rapporti con le risposte emotive, e persino sentimentali, dell’individuo di fronte all’universo cromatico, cosa che lo ha portato a diventare il più grande urbanista del colore contemporaneo, cercando sempre di legare l’architettura industriale, civile, moderna alla dimensione del rapporto uomo/colore.
Franco Costalonga (1933-2019), uno dei capiscuola dell’arte programmata nel Veneto e in Italia, che ci ha da poco lasciato, che ha fatto della ricerca sulla vitalità formale, anche attraverso il movimento e in questa mostra ci sono soprattutto le sue storiche opere con motore, la sua scelta visionaria.
Gilbert Hsiao (Easton, Pennsylvania, 1956), uno dei maggiori artisti contemporanei americani sul versante optical, testimone di una ricerca precisa nel campo dell’illusione e della finzione formale.
Una mostra dunque, che oltre a offrire allo spettatore tre formidabili interpretazioni di una via programmata dell’arte, sarà di grande stimolo per la creatività dei giovani artisti.